Mai nessun italiano tanto a Sud: il record della ‘Laura Bassi’ in Antartide

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A bordo della 'Laura Bassi' stanno operando 50 persone, di cui 26 tra ricercatori e tecnici logistici e 24 membri dell’equipaggio Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – Nel corso di un campionamento nel Mare di Ross in Antartide, la rompighiaccio ‘Laura Bassi’ dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS) ha toccato la latitudine 78° 41.1006S, il punto più meridionale della Terra mai raggiunto da una nave italiana.

Il precedente “primato italiano” apparteneva sempre a una nave di ricerca dell’OGS, la ‘Explora’, mentre il “record mondiale” è detenuto dalla nave da crociera ‘The World’ che nel 2017 si è spinta a poco più di 1 miglio nautico più a sud (circa 2 km dal punto raggiunto dalla Laura Bassi).

Il campionamento record nel Mare di Ross è stato effettuato fino alla profondità prossima al fondale di 316 metri nell’ambito del progetto ESTRO per lo studio della dinamica delle acque in questa area.

L’analisi preliminare dei dati ha evidenziato la presenza a 300 metri di una massa d’acqua alla temperatura di circa 2 gradi sotto zero, la più bassa finora mai registrata in un campionamento marino nel corso della 35a spedizione. A bordo della ‘Laura Bassi’ stanno operando 50 persone, di cui 26 tra ricercatori e tecnici logistici (tra cui il capo spedizione Riccardo Scipinotti dell’ENEA) e 24 membri dell’equipaggio, sotto la guida del comandante Franco Sedmak. La campagna oceanografica terminerà questa settimana con l’arrivo della nave alla stazione italiana ‘Mario Zucchelli’ a Baia Terranova, dove saranno scaricati combustibile e materiali necessari per il funzionamento della base e caricati campioni scientifici da far rientrare in Italia. Dopo aver imbarcato 12 tecnici italiani e 2 tecnici coreani, la prossima settimana la rompighiaccio farà rotta verso nord alla volta del porto neozelandese di Lyttelton, dove approderà intorno al 20 febbraio. La campagna oceanografica della “Bassi” rientra nell’ambito della 35a spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca e gestito dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico.

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