Mediatori culturali e linguistici in Sicilia, le nuove frontiere

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Tempo di Lettura: 3 minutiPALERMO (ITALPRESS) – Si è conclusa con un importante riscontro di pubblico e soprattutto di mediatori e facilitatori culturali e linguistici la prima edizione del seminario “Conoscere, comprendere, facilitare”, promosso dalla Regione Siciliana, Assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro, Servizio 3 e organizzato da Panastudio. L’evento, conclusosi nella serata di ieri […]

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PALERMO (ITALPRESS) – Si è conclusa con un importante riscontro di pubblico e soprattutto di mediatori e facilitatori culturali e linguistici la prima edizione del seminario “Conoscere, comprendere, facilitare”, promosso dalla Regione Siciliana, Assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro, Servizio 3 e organizzato da Panastudio. L’evento, conclusosi nella serata di ieri presso la Sala Schembri della residenza universitaria ERSU Santi Romano a Palermo, ha rappresentato un momento cruciale per mettere in evidenza il ruolo fondamentale dei Mediatori linguistici culturali e dell’Elenco regionale cui hanno partecipato in presenza più di cento mediatori culturali e 150 in diretta streaming.
Il seminario ha riunito un’ampia varietà di partecipanti, tra cui rappresentanti istituzionali, enti, e professionisti del settore, evidenziando l’importanza di questa figura professionale e delle risorse offerte dall’elenco regionale.
Un punto chiave dell’evento è stato l’elenco regionale dei mediatori culturali, un prezioso strumento ancora poco conosciuto ma estremamente utile per facilitare la comunicazione e promuovere la comprensione reciproca tra i diversi attori presenti in Sicilia. L’evento ha enfatizzato come questo elenco possa collegare istituzioni, privati e diverse culture presenti in Sicilia, svolgendo un ruolo essenziale nella creazione di connessioni significative.
Durante il seminario, è emersa anche la questione dei diritti economici dei mediatori culturali. E’ stato sottolineato che questa professione, nonostante il suo ruolo vitale nella società moderna, spesso riceve una remunerazione insufficiente. Il dibattito aperto su questa questione ha portato alla necessità di promuovere l’esigenza assoluta del riconoscimento e della compensazione adeguata per i mediatori culturali.
L’evento ha visto una massiccia partecipazione di addetti ai lavori, stakeholder, enti e istituzioni siciliane, sia durante la prima parte della giornata che nel pomeriggio attraverso un dibattito quale tavolo tecnico con le istituzioni e i mediatori.
“E’ una giornata, così la voglio definire, – dichiara Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali – che ci permette di fare il punto della situazione. E’ innegabile quanto sia importante la figura del mediatore linguistico culturale in un mondo sempre più globalizzato. Come è giusto che sia, occorre definire meglio quelle che sono le legittime richieste dei professionisti della mediazione.” La Dottoressa Di Liberti ha concluso affermando: “Questa bella giornata conferma l’attenzione e il buon lavoro che l’assessorato, con il mio dipartimento, sta portando avanti, con la giusta celerità che i cittadini ci chiedono. Noi vogliamo continuare a contribuire alla valorizzazione e al rilancio della figura del ‘Mediatore Linguistico Culturalè attraverso la Legge Regionale 20 del 2021 (legge regionale per l’accoglienza e l’inclusione) art.13 che istituisce l’elenco dei mediatori culturali necessario, anzi indispensabile, nei diversi ambiti: scolastico, sanitario, comunità alloggi, centri di accoglienza, tribunali e tanto altro, sia nel settore Pubblico che Privato.”
Nel pomeriggio, si è svolto un tavolo tecnico con un dibattito intenso e propositivo, coordinato dalla dottoressa Thaila Poli – Protection Assistant UNHCR, insieme al dirigente regionale Saverino Richiusa. Numerosi contributi sono stati espressi dagli esperti partecipanti, condividendo preziose prospettive durante il dibattito che ha visto protagonisti Karim Hannachi, coordinatore dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio; Yodit Abebe Abraha, operatore sociale; Albert Kalenda Kabongo, esperto in Mediazione linguistico-interculturale; Ibrahima Ouattara Kobena, esperto in Cooperazione, sviluppo e migrazioni; Mbaye Gueye, coordinatore di Civico Zero Save the Children; Solomon Simon, mediatore linguistico e culturale in Frontiera Save the Children; Maryem Choukrallah, senior field assistant UNHCR; Bijou Nzirirane, Università di Palermo – dirigente sindacale CGIL.
Durante l’evento, la dirigente regionale Michela Bongiorno ha annunciato la pubblicazione del decreto relativo all’elenco dei Mediatori culturali linguisti, aggiornato alla data di settembre 2023: un passo significativo nell’ottica di migliorare la conoscenza e l’utilizzo di questo importante strumento.
Un importante contributo è giunto dall’ERSU per la collaborazione e l’impegno nel promuovere il progetto, anche nel mondo universitario. “L’importanza di questo seminario – dichiara Michele D’Amico, presidente di ERSU Palermo – risiede nella sua capacità di promuovere una comprensione più profonda del ruolo dei Mediatori Linguistici Culturali e dell’Elenco Regionale, gettando le basi per un futuro migliore per questa professione essenziale nella società contemporanea a partire dal mondo universitario. Lo stesso ERSU rappresenta uno dei soggetti che possono avere bisogno di questa figura professionale per dialogare con la propria utenza, considerato che offriamo benefici e servizi a studentesse e studenti provenienti da 66 nazioni e che nelle nostre case dello studente sono residenti giovani provenienti da 30 Stati diversi”.
– foto Panastudio –
(ITALPRESS).

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