Medicina aeronautica, Amato “Allargare la formazione al Mediterraneo”
Tempo di Lettura: 3 minutiPALERMO (ITALPRESS) – Efficienza e sicurezza del personale aeronautico, ma anche medicina preventiva per migliorare prestazioni e resilienza, compresi gli sviluppi ingegneristici e formativi per l’addestramento dei piloti degli elicotteri. Sono solo alcuni dei temi al centro del primo convegno euromediterraneo “Un ‘Isola in volo – Aspetti di Medicina Aeronautica nell’ala rotante” organizzato dall’Ordine dei […]
PALERMO (ITALPRESS) – Efficienza e sicurezza del personale aeronautico, ma anche medicina preventiva per migliorare prestazioni e resilienza, compresi gli sviluppi ingegneristici e formativi per l’addestramento dei piloti degli elicotteri. Sono solo alcuni dei temi al centro del primo convegno euromediterraneo “Un ‘Isola in volo – Aspetti di Medicina Aeronautica nell’ala rotante” organizzato dall’Ordine dei medici di Palermo in collaborazione con la Società Scientifica Italiana di Medicina Aerospaziale (A.I.M.A.S) e l’Aeronautica Militare Italiana, previsto a Palermo a Villa Magnisi (sede dell’Omceo) e all’aeroporto Boccadifalco. Una due giorni per offrire una panoramica con esperti sulle ultime innovazioni, le migliori pratiche e le sfide emergenti del settore. Durante i lavori, che si svilupperanno in cinque sessioni di approfondimento, è previsto un focus sulle emergenze sanitarie a bordo degli elicotteri e del trasporto dei pazienti con un approfondimento sulla gestione virtuosa delle attività di evacuazione aeromedica dell’Infermeria Principale di Pratica di Mare. “E’ da tempo che come ordini dei medici – sottolinea il presidente dell’Omceo Toti Amato -, collaboriamo con l’aeronautica militare per cercare di formare i medici sul pronto intervento è, in maniera particolare, sul trasporto in biocontenimento”, ovvero il trasferimento aereo, in caso di pazienti con potenziali malattie infettive, per mezzo di speciali barelle con un involucro in trasparente che consente l’osservazione e il trattamento in isolamento.
“Abbiamo tante storie di medici siciliani, come ad esempio quella di Fabrizio Pulvirenti quando fu trasportato con il massimo sistema di biocontenimento dall’Africa, ma altrettanto è accaduto durante il periodo del Covid – prosegue Amato -. Come Ordine di Palermo, assieme all’Aeronautica militare e al ministero della Salute, dinanzi all’esordio della pandemia, eravamo già pronti a fornire ogni supporto formativo sulla vestizione del personale che doveva prendersi cura dei pazienti infetti. Ma la formazione è un percorso che non si ferma, e adesso noi vorremmo allargare l’orizzonte, non guardare solamente alla nostra terra e al territorio nazionale ma coinvolgendo anche dei Paesi del Mediterraneo”. Non a caso, sottolinea ancora Amato, “la Sicilia è al centro di in un grande mare ricco di cultura sanitaria. Per cui, quello che noi stiamo portando avanti, assieme ai corpi militari e ai vari ministeri, per noi diventa un passaggio importante”. “Abbiamo voluto fortemente e organizzato con l’ordine dei medici di Palermo questo congresso sul trasporto su ala rotante perchè è fondamentale che tutti le accademie e i corpi sanitari si confrontino per trovare nuove dinamiche e poter crescere insieme”, ribadisce il generale ispettore Pietro Perelli, capo del Corpo sanitario dell’Aeronautica militare, nonchè presidente dell’Aimas.
“L’aeronautica militare da tempo ha investito sul trasporto sanitario – ricorda Perelli -, sia su ala rotante sia su ala fissa, e ha come sua eccellenza il trasporto in alto biocontenimento, tra le poche al mondo a poter compiere questo tipo di missione. Abbiamo avuto già molti contatti con l’ordine di Palermo soprattutto per gli aspetti legati al trasporto di pazienti altamente infettivi e, quella in alto biocontenimento, è una missione che l’Aeronautica compie dai primi anni del Duemila. Abbiamo delle barelle completamente ermetiche che tuttavia consentono ai medici di operare. Prima di allora, un paziente altamente contagioso non poteva essere trasportato in un ambiente confinato come l’aereo. Questo tipo di capacità, è un eccellenza che l’Aeronautica militare da vent’anni coltiva e sono pochissime quelle al mondo in grado di compiete questo tipo di missione”. “Noi come Regione abbiamo sei basi di elicotteri e siamo quella con il più alto numero di mezzi che agiscono e operano sull’elisoccorso e sulla gestione delle emergenze sanitarie – aggiunge Fabio Genco, direttore della Centrale Operativa 118 Palermo-Trapani -. Io gestisco l’elicottero di Palermo, Lampedusa e Pantelleria, e poi ci sono le basi di Messina, Catania e Caltanissetta. Abbiamo un più alto numero perchè gestiamo non solo le isole, ma anche le Eolie e le Egadi e quindi c’è una richiesta maggiore di interventi specialmente nei mesi estivi dove queste mete sono particolarmente visitate dai turisti e quindi aumentano notevolmente gli interventi”. Tra le ultime operazioni, Genco ricorda “un parto avvenuto in elicottero a Lampedusa, una migrante che è arrivata in una situazione quasi di nascita del neonato. Durante il viaggio verso la terraferma ha partorito in volo una bella bambina”, conclude.
– Foto col3/Italpress –
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