Memoria selettiva: come sopravvivere se sei mamma

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Memoria selettiva significato e funzione: perchè è fondamentale per noi mamme

E’ un fatto ben noto che le mamme hanno memoria selettiva. Il cervello di una mamma è scorretto e ci fa dimenticare le fatiche della maternità, soprattutto i mesi di notti insonni. Se non lo facesse, nessuno avrebbe più di un bambino. Nessuno.

Cos’è la memoria selettiva? La nostra attenzione si focalizza su alcuni aspetti che ci interessano, lasciandone all’oscuro altri. Così, inconsapevolmente, ci ricordiamo di qualcosa e ci dimentichiamo del resto. La memoria selettiva va di pari passo con i concetti di attenzione e di attenzione selettiva. A volte, infatti, viene usato come sinonimo di attenzione, anche se sarebbe una lettura impropria.

Perchè la memoria selettiva è magica per le mamme

È una vera fortuna che la natura ci abbia dotate di ricordi selettivi che all’occorrenza ci aiutano a dimenticare quello che abbiamo passato altrimenti ci troveremmo tutte a trascorrere le nostre giornate rannicchiate in posizione fetale da qualche parte, dondolandoci avanti e indietro mormorando frasi senza senso.

Diciamo che la memoria selettiva mi ha aiutato a dimenticare magicamente anche le fantasie omicide che avevo di soffocare mio marito con un cuscino quando dormiva nonostante il bambino piangesse nel mezzo della notte.

E posso solo sperare un giorno di dimenticare la devastazione emotiva e l’esasperazione dei capricci immotivati… forse questo accadrà una volta che i miei figli saranno adolescenti.

La psiche umana non può gestire così tanto, quindi probabilmente eliminerà anche delle cose che sarebbe bene io ricordassi.

Leggi anche: COSA LE MAMME NON SOPPORTANO DOPO LE SEI DEL POMERIGGIO 

Cosa non vorrei che la mia memoria selettiva cancellasse? Ecco alcuni casi in cui spero nella perdita di memoria selettiva:

1. Le cose strane che miei bambini hanno detto

Vorrei ricordare per sempre i nomi più sorprendenti che i miei figli attribuivano alle cose. Per essere sicura di non dimenticarli li segno su un diario. Ad esempio: Guidante invece di volante (perchè mamma le macchine si guidano non volano).

2. Le espressioni che fanno i miei figli quando dormono

Le loro espressioni angeliche mentre dormono, le loro facce imbronciate quando sognano qualcosa di strano. In altre parole, i bambini che dormono sono magici e ti fanno sentire come se tutto andasse bene.

3. Che cosa si prova ad essere a casa da sola con un bambino che piange tutto il giorno

È soffocante, opprimente, e solitario. Ma per quanto mi piacerebbe cancellare quella sensazione dal mio subconscio, ricordare come è stare a casa tutto il giorno con un neonato è quello che mi ricorda di prendere il telefono e chiamare le mie amiche neo-mamme per dare loro un po’ di conforto.

4. Il modo in cui il mio marito ha tenuto i nostri figli per la prima volta

Non ho ancora dimenticato lo sguardo sul volto di mio marito quando ha tenuto i nostri figli per la prima volta. Spero di non dimenticarlo mai. Anche se non mi dispiacerebbe cancellare la memoria del medico che diceva: “Bene signora e ora cuciamo!”

5. Il sollievo provato dopo averli fatti addormentare

Ci sono pochi momenti in cui mi sento realizzata e capace come genitore, e la maggior parte di quei momenti sono quando cammino lungo il corridoio dopo aver messo i miei figli a letto e sentire solo tanto tanto silenzio.

6. I miei errori

Quando mio figlio aveva sette mesi lo avevo lasciato addormentato sul letto e lui è caduto battendo la testa. Qualcuno potrebbe chiamarmi genitore inaffidabile. Io li chiamo incidenti. Errori. E ricordando quegli incidenti mi aiuta sicuramente a non ripeterli e a sentirmi non infallibile.

7. Le piccole vittorie

A volte le nostre vittorie di genitori possono perdersi tra i capricci e i piagnistei. Ci sono stati troppe notti nelle quali ho messo la testa sul cuscino senza tener conto dei progressi fatti nel mio cammino di genitore.  Ma, credetemi, non è cosa da poco per ascoltare una storia di 30 minuti su un personaggio inesistente senza addormentarsi o insegnare ad un bambino a legare le scarpe. Non è poco davvero.

Non è un segreto che i ricordi sbiadiscono – e che questo non sia necessariamente una cosa negativa. Ma non credo sia il caso di ricordare per tutta la vita il dolore del parto. E se qualche amica vi dirà che lo ricorda come fosse ieri provate a stritolarle una mano con tutte le vostre forze e ditele che il dolore che sta provando è solo il 30% di quello provato durante il travaglio….

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