Mentre il virus si riaccende in Cina, da noi si litiga su quando potremo tornare fuori
- Nicola Perrone
- 03/04/2020
- Dal Direttore
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L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – La curva del contagio in Italia sembra stabilizzarsi. Significa solo che il contagio rallenta non che è sparito. Dalla Cina, intanto, arrivano nuovi segni d’allarme. A Wuhan, la capitale della pandemia, dove da alcuni giorni non si registravano più contagi, è di nuovo scattato l’ordine di restare a casa, perché il virus ha rialzato la corona è può tornare a colpire. In Italia oggi si sono sentite voci diverse sul tema principale: quando finirà la clausura, da quando si comincerà ad allentare il cordone sanitario? Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, non lascia scampo, ci vorrà ancora molto tempo. Di sicuro il 1 maggio tutti gli italiani staranno a casa, ha sottolineato Borrelli, «dopo 14 giorni guardando i dati» si potrà decidere se aprire o no la ‘fase 2’. Una gelata per tutti. Soprattutto per quegli imprenditori che sperano di poter riaprire le loro aziende prima possibile per non essere uccise dalla dura legge del mercato. Il Governo, da parte sua, sta mettendo a punto gli altri due decreti per fronteggiare l’emergenza economica e sociale. Tra domani e domenica si riunirà il Consiglio dei ministri per varare il primo decreto, quello per pompare sempre più liquidità nel sistema economico. Liquidità che dovrà sorvolare tutti gli impedimenti burocratici, perché se non arriverà subito nelle tasche degli interessati sarà inutile, arriverà quando migliaia e migliaia di aziende saranno morte. Nel secondo decreto di aprile si penserà ad aiutare le famiglie e i cittadini, con una massa di risorse che andrà oltre i 30 miliardi di euro. In Europa intanto si continua a ragionare sul provvedimento comune da adottare per superare il crollo dell’economia non solo in Italia ma in tutti i Paesi Ue. Stati Uniti e Cina stanno già preparando le loro munizioni, masse gigantesche di denaro da mettere subito a disposizione degli interessati per farli ripartire nel miglior modo possibile. Qui ci si augura che finisca presto il tempo delle chiacchiere, che si passi presto all’azione. E mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, insieme al presidente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana continuano a martellare il Governo perché fa poco e perde tempo, sottotraccia corrono voci e veleni sull’arrivo, a fine anno, di un nuovo Governo a guida Draghi, che dovrà gestire al meglio la violenta crisi economica che ci investirà.
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