Messina, anteprima nazionale di “Caronte”: un’esperienza cinematografica sensoriale (Video)
Un grande e atteso evento quello cui, fra pochi giorni, farà da degna cornice il Cinema Multisala Iris, a Messina.
Dopo cinque anni di lavorazione il documentario “Caronte” del regista Nunzio Gringeri verrà proiettato, in anteprima nazionale, venerdì 13 ottobre, alle 20:45, come detto, presso il Cinema Multisala Iris di Messina.
Il documentario, che verrà proiettato in lingua originale (italiano/siciliano) e sottotitolato in inglese, è il quarto lavoro del filmmaker Nunzio Gringeri e racconta lo Stretto di Messina, il suo movimento continuo, un moto naturalmente perpetuo che lega elementi solo apparentemente lontani fra loro: il mare e la montagna.
Prodotto da Onirica e Zabriskie Studio, Caronte, si muove fra simbolismo e concretezza, seguendo i suoi personaggi attraverso un contatto visivo che ci porta nel cuore della cultura ancestrale che ruota intorno alla forza naturale dello Stretto di Messina.
Le storie di Francesco, giovane marinaio, e Giovanni, pastore eremita, si snodano a distanza, ma costruiscono, passo dopo passo, un vortice di fluttuazioni emotive che uniscono istinto e storia.
Il quadro della Madonna che dall’acqua sale fino alla chiesa di Dinnamare, le immagini a volte luminose, a volte cupe, del porto di Messina, attorno a cui si schiudono le correnti dello Stretto, rappresentano la sintesi narrativa di una storia, quella di Caronte, in cui si torna a comporre il ritratto epico di un popolo, di una intera Terra.
Abbiamo chiesto al regista da dove nasce l’urgenza di realizzare questo film?
“Questo film nasce quasi in concomitanza al mio rientro stabile a Messina. – ci dice Nunzio Gringeri – Quindi, se c’è urgenza, posso dire che sia legata ad una sorta di restituzione al territorio. Il film si ispira a un quadro anonimo del ‘600 che ritrae un quadro di una Madonna portata in trionfo da due tritoni. La Madonna è legata ad una chiesa che si trova sulle cime più alte dei Peloritani, quindi secondo me ha questa duplice anima che il documentario prova a raccontare.
Il film ha avuto una lunga lavorazione con diversi imprevisti tipici del documentario ma la barra è sempre stata dritta sull’idea di raccontare questo luogo, lo Stretto di Messina, e la sua complessità, con due punti di vista che possono sembrare distanti ma che in realtà concorrono alla sua identità: il mare e la montagna.” – conclude il regista.
Cosa racconta al di là del significato simbolico?
“Al di là del significato simbolico, Caronte racconta l’uomo. Fondamentalmente, la stessa storia si sviluppa su due linee narrative: il passaggio dei saperi da una generazione all’altra.”
Infine gli abbiamo chiesto il perché della scelta del titolo.
“Caronte è stato a lungo il nome provvisorio del film; piano piano ha preso il suo posto. – racconta il filmmaker – Le storie dei ragazzi che devono attraversare la linea d’ombra le ho intese proprio come passeggeri che vengono traghettati da una stagione all’altra della vita. Poi, a fine lavorazione, è venuto a mancare uno dei protagonisti, Giovanni, il pastore eremita. A quel punto è stato chiaro a tutti che non c’era altro nome per questo film.”
Ma questo docufilm si caratterizza anche per la creazione delle musiche che, insieme alle immagini, plasmano la storia. Come creta questo film è stato lavorato a mani nude da tutti coloro i quali hanno contribuito alla sua realizzazione. Fra questi c’è Boris Riccardo D’Agostino che si è occupato della composizione musicale.
Boris Riccardo D’Agostino è un compositore musicale e sound designer con una profonda passione per la musica e l’arte del suono. Originario di Fiumefreddo di Sicilia, ha portato la sua passione a Roma, dove ha intrapreso una carriera di successo nel mondo del cinema, conseguendo una laurea specialistica presso il Centro Sperimentale Di Cinematografia.
Con centinaia di progetti all’attivo, tra cui cortometraggi, videogiochi, spot pubblicitari, film e documentari, Boris ha dimostrato di essere un artista versatile in grado di creare dimensioni sonore uniche per ogni visione, evento ed ambientazione. La sua dedizione al sound design ed alla composizione musicale gli ha permesso di raggiungere traguardi significativi nel settore, permettendogli di conseguire molteplici riconoscimenti internazionali.
La sua collaborazione con Riccardo Cannella, montatore del film, è iniziata durante i suoi studi al Centro Sperimentale. Nel corso degli anni, il suo legame con Cannella lo porta a conoscere Nunzio Grìngeri, regista che, insieme a Cannella, coinvolge Boris nella concezione del film “Caronte”, un progetto che cattura la sua creatività fin dal principio. Il montatore ed il regista hanno ispirato Boris ad esplorare, in maniera approfondita, il mondo sonoro e musicale di “Caronte” e la loro tenacia e perseveranza lo hanno spinto verso un processo di ricerca artistica intensa. La collaborazione per il film “Caronte” ha coinvolto Boris per quasi un anno. Durante questo periodo, ha stabilito un profondo legame epistolare con Cannella e Grìngeri, lavorando insieme sia sul fronte del sound design, che su quello della composizione musicale.
Nel suo contributo al film, Boris ha sperimentato tecniche innovative che mescolano la musica elettronica alla musica orchestrale, passando attraverso la musica tradizionale siciliana, motivo per il quale viene affiancato dal Maestro Giancarlo Parisi con strumenti tradizionali, quali la brogna e la “ciaramedda”. Questo approccio ha permesso di creare una colonna sonora variopinta che unisce una visione musicale decorata nella sua minimalità ad un mondo sonoro ricco, ricercato ed immersivo, caratterizzato dall’attenzione per i dettagli sonori e dalla profonda ricerca della perfezione. Il suo lavoro ha arricchito l’esperienza visiva e sonora di “Caronte”, contribuendo a renderla un’esperienza cinematografica “sensoriale”.
Un film, questo, cui Boris D’Agostino tiene in maniera particolare, nonostante i suoi oltre 400 lavori all’attivo. Il compositore sente il richiamo della sua Terra d’origine, la rivive attraverso il film e riesce a raccontarla, ad esprimersi, forse, come mai è riuscito a fare prima. Qui la musica racconta in maniera parallela al girato. E’ un film maturo, circolare, che, alla fine di tanta tensione, traghetta a Messina i creatori di quest’opera. In maniera appassionata, Boris D’Agostino, invita tutti i siciliani alla visione di un documentario che è già parte della natura bifronte della Sicilia: mitica e reale, geniale e demoniaca, buia e accecante.
Al termine della visione sarà possibile discutere del documentario insieme al regista, Nunzio Gringeri, e al produttore, Giovanni Rosa. Modererà Francesco Capria.
L’ingresso all’evento è a pagamento. E’ aperta la prevendita online su: https://iris.18tickets.it/film/14640
oppure direttamente al botteghino del cinema Iris.