Mia figlia non mi racconta più niente. Quando preoccuparsi del comportamento di un adolescente?

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Abbiamo chiesto ad una professionista, la dottoressa Margherita Hassan, psicologa, come comportarsi nel caso di atteggiamenti di un adolescente che non riusciamo a comprendere.

Mia figlia si chiude in camera e racconta sempre meno, cosa devo fare?

È normale per un adolescente cercare un rifugio e uno spazio di autonomia nella propria stanza: una tana, uno spazio privato in cui costruire la propria identità. Esplicita il lavoro cardine adolescenziale, il prendere le distanze dalle aspettative e dalle idee genitoriali e iniziare a costruire chi si vorrà essere. Per quanto sia un comportamento assolutamente consono, è comprensibile che il genitore possa sentirsi smarrito o in allarme. Come reagire?

Non siate invadenti, ma tenete gli occhi aperti: rispettate la privacy dell’adolescente, bussate e attendete qualche secondo prima di entrare. È un vostro diritto e compito monitorare che l’adolescente sia al sicuro all’interno del proprio spazio, penso ad esempio ai pericoli della rete. Mantenete quindi un dialogo aperto, chiedete come sta, informatevi sui suoi interessi, sulle attività piacevoli. Anche quando le sue risposte saranno dei borbottii e dei mugolii, nella sua testa coglierà che voi lo state pensando e che ci siete. Non abbiate paura a mettere dei limiti e delle regole condivise, come il passare i momenti dei pasti insieme e senza tecnologia, costruendo così uno spazio più agevole al dialogo e a una connessione tra di voi. 

Il rendimento scolastico di mio figlio è peggiorato, ma lui non sembra preoccuparsene

La scuola è spesso una cartina tornasole del mondo emotivo e relazionale dell’adolescente. Diversi possono essere i motivi di un calo nel rendimento scolastico: è un periodo difficile? Come sta con i compagni? C’è qualcosa che lo preoccupa? Si sente in grado di gestire le richieste scolastiche? Non sempre è facile mettere in parole come ci si sente e cosa passa nella propria testa, specie per l’adolescente. Le difficoltà scolastiche possono quindi essere un modo inconsapevole per dare forma al caos in testa. Non per forza tutto è patologico, potrebbe essere un calo momentaneo o un disallineamento tra i propri interessi e le materie studiate. Ma, dopo un confronto con gli insegnanti, è importante provare a parlarne con il proprio figlio, assicurandogli un supporto incondizionato per ricercare cause ed eventuali soluzioni. 

Mia figlia è sempre nervosa e arrabbiata, perchè?

L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti a livello fisico, emotivo, psicologico. È un periodo di crescita e di distacco, la rabbia ha la funzione di aiutare in questo percorso, facendo riconoscere i torti, le ingiustizie, le minacce e le invasioni. Il conflitto con l’autorità genitoriale mostra il bisogno di indipendenza, separazione e individuazione della ragazza. Inoltre, biologicamente il cervello degli adolescenti non ha ancora finito di formarsi, c’è una maggiore attivazione del sistema limbico, per cui sono più sensibili agli stimoli emotivi e la corteccia prefrontale non è ancora in grado di gestire gli impulsi. La rabbia inoltre può essere un modo per esprimere anche altre emozioni, come il disagio, la confusione, il senso di impotenza, la paura di un periodo di vita complesso.

Mia figlia sembra aver perso interesse per le attività che prima gli piacevano, è normale?

In questa fase di scoperta, non è insolito che l’adolescente abbandoni le solite attività piacevoli in vista di nuove attività magari più in linea con i gusti e gli interessi del momento. Il gruppo dei pari, inoltre, ha una enorme influenza in questo periodo. Le pressioni sociali possono spingere verso l’avvicinamento o l’allontanamento da attività prima viste come piacevoli. Tuttavia, se questo disinteresse si accompagna ad altri segnali di malessere, come isolamento sociale o calo dell’umore, potrebbe essere utile approfondire, per escludere problemi come la depressione. 

Qual è l’età più critica in adolescenza?

Tutta l’adolescenza è un periodo intenso, ma solitamente gli anni più complessi sono quelli a cavallo delle scuole superiori, tra i 12 e i 15 anni. Il preadolescente/adolescente incorre in repentini e intensi cambiamenti fisici, emotivi e sociali, pressioni da parte dei pari e degli adulti: un periodo decisamente complicato. 

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