‘Milano 2030’ a Sala e ai sindaci Pd: “Schieratevi sul commissariamento della sanità lombarda”
Il cartello di sinistra che chiede il commissariamento della sanità lombarda va avanti: quasi raggiunte le 80 mila firme Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
MILANO – Un’assemblea virtuale sulla pagina facebook di “Milano 2030” per venerdi’ prossimo alle 18; e “una lettera ai sindaci delle sette citta’ piu’ importanti della Lombardia” per incontrarli e “chiedere loro che prendano posizione”. Cosi’ rilancia la propria azione “Milano 2030”, il cartello di partiti e associazioni della sinistra milanese che chiede il commissariamento della sanita’ lombarda.
In primo luogo Milano 2030 si rivolgera’ a Beppe Sala e agli altri sei primi cittadini di centrosinistra che ad aprile firmarono il primo affondo contro Regione Lombardia su mascherine e tamponi: Giorgio Gori (Brescia), Emilio Del Bono (Brescia), Gianluca Galimberti (Cremona), Virginio Brivio (Lecco), Mattia Palazzi (Mantova), Davide Galimberti (Varese).
Angelo Barbato e Sergio Marsicano, nel punto stampa di stamane, hanno poi detto di non conoscere direttamente le intenzioni del ministro Speranza se avviare l’iter di sostituzione dello Stato alla Regione chiesto nella petizione con 78.000 firme promossa su change.org. Si aspetta la risposta del ministro all’interrogazione di Loredana De Petris e Francesco La Forgia al Senato per la quale “contiamo di mettere a disposizione del ministro tutte le informazioni”.
Barbato ha sottolineato come la situazione epidemiologica all’inizio della fase due non sia rosea: la media di 51 mila tamponi per milione di abitanti in Lombardia viene surclassata dal Veneto con 93 mila. Ieri, di 614 nuovi positivi in Italia, il 60% veniva dalla Lombardia.
“Il tasso di 1,50 morti per 100 mila abitanti della Lombardia, che ha 10 milioni di abitanti, e’ il secondo tasso al mondo dopo New York“.
I promotori della petizione ribadiscono qual e’ a loro avviso il piano di monitoraggio che Regione Lombardia dovrebbe attuare “e che non attuera’” giustificando la misura costituzionale del subentro dello Stato alle prerogative regionali con un commissario ad acta. Tamponi “sufficienti” per anziani, disabili minori e persone con problemi di salute mentale, oltre all’obbligo di somministrarli a personale medico e sociosanitario; monitoraggio “continuo e completo degli ospiti di tutte le Rsa”. Se del caso andranno “requisiti” alberghi dove predisporre “residenze transitorie” per malati covid leggeri.
Per “Milano 2030” bisogna inoltre monitorare tutti i casi infetti in isolamento domiciliare e casi dimessi da ospedali (“1.000 al giorno”, ricorda Barbato), quasi sempre positivi non guariti di cui “non sono ne’ seguiti ne’ tracciati i loro contatti”.
Infine i test sierologici a pagamento “non si devono neanche immaginare. Si tratta- chiude Barbato- di provvedimenti di sanita’ pubblica destinati non solo a tutela del singolo ma di tutta la comunita’”.
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