Milo, con “L’Avvucatu Difunsuri” prosegue il XVI Premio Nazionale Teatrale “Angelo Musco”
Nella splendida Milo prosegue con grande partecipazione di pubblico il Premio Nazionale Teatrale “Angelo Musco” diretto artisticamente da Mimì Scalia, organizzato dal Comune di Milo (Ct), dalla Regione Sicilia (Assessorato Turismo e Spettacolo, Assessorato ai Beni Culturali), dalla Presidenza dell’ARS e dall’Associazione Culturale Filocomica Sant’Andrea di Milo. Importante novità di quest’anno la collaborazione con ArchiDrama di Alfio Zappalà e con il Progetto Teatrando, e per tutti gli spettatori del Premio Musco i due spettacoli imperdibili “Storia di una capinera” con Nadia De Luca e Giuseppe Castiglia, regia di Rosario Minardi; “Mastro Don Gesualdo” con Enrico Guarneri, regia di Guglielmo Ferro, in convenzione a solo 20€. Per informazioni 349 328 1556 – 388 304 2934
Stasera (20/07 alle ore 21.00, al Teatro Comunale Lucio Dalla di Milo sotto i riflettori la compagnia “Le Tre Fontane di Presa” di Piedimonte Etneo con “L’avvucatu difinsuri”, commedia in tre atti di Mario Morais, traduzione di Alfredo Danese, regia di Caterina Scuderi.
Note di regia
È molta l’ironia che l’Autore depone sulla società catanese, in questa commedia, nel momento della sua tanto declamata crescita economica della metà del XX secolo. Infatti a tale miglioramento, corrisponde l’ascesa sociale di gruppi di persone che dal mondo plebeo entrano nella piccola borghesia, assumendo di questa, però, solo l’agiatezza e non i modi più gentili.
Ebbene, in siffatto contesto, qualcuno ambisce a salire un gradino d’aristocrazia, accontentandosi anche di quella decaduta, pur di emandare i propri discendenti e magari sè stessi, da un passato oscuro che tuttavia prolunga nel presente le proprie ombre, attraverso comportamenti allegramente osceni. Si potrebbe dire che si tratta della trasformazione del ciclo dei vinti in un bizzarro ciclo dei vincitori.
E questa trasformazione anche sottolinea che chi si accinge a godere di una vittoria sociale può non esitare ad essere crudele, sacrificando umanità e amore.
Sinossi
La vicenda ruota attorno alla famiglia Giuffrida, dalle difficili condizioni sociali, che desidera affrancarsi dalla propria precarietà economica tramite la carriera del figlio avvocato e grazie al matrimonio della figlia con il barone di Ronsisvalle.
Siamo in casa Giuffrida: all’inizio della commedia, mentre si attende il barone per andare a teatro indossando vestiti eleganti e adatti all’occasione, Peppi insieme all’amico Angilu si ubriaca facendo emergere le sue basse origini. Filumena, attaccata ai titoli nobiliari ed all’apparenza piuttosto che alla sostanza, desidera a tutti i costi imparentarsi con il barone, nonostante questi si riveli nobile solo di titolo.
Nel frattempo Ciccinu, di cui tutti sono orgogliosi per la futura carriera di avvocato, ha reso segretamente gravida la ragazza che la famiglia ha in affido poiché orfana e che svolge il ruolo di cameriera, Pina: durante la commedia i due hanno continui litigi e diverbi perchè Pina rifiuta di abortire, e per questo l’avvocato le chiede almeno di lasciare presto la casa per evitare che la famiglia venga a conoscenza della relazione. La giovane, che da sempre è stata riconoscente per l’affetto che la famiglia le ha dimostrato, ora inizia ad essere scontrosa con tutti e spera che Peppi e Filumena la mandino via di casa. Durante il secondo atto il barone viene accolto ufficialmente in casa e Angilu riferisce a Peppi di essersi accorto della gravidanza di Pina. Il giorno successivo Ciccinu tiene la sua prima arringa in tribunale, dove difende una donna che ha abortito in seguito ad un abuso. Poche ore dopo, Peppi costringe Pina a confessare la ragione per la quale lei vuole fuggire e dopo un difficile dialogo commosso, ella fa intuire della relazione con il figlio. Peppi, ora disonorato proprio da quel figlio cui aveva riservato tanta stima, chiede a Ciccinu di sposare Pina e di rimediare all’azione commessa con leggerezza e poca responsabilità. Egli rifiuta categoricamente perché ritiene che il matrimonio con Pina influenzerebbe negativamente la sua carriera e la sua reputazione nella società. Solo quando Angilu decide di ospitare in casa sua Pina per prendersi cura della nascitura creatura, Ciccinu si ravvede e corre incontro a Pina chiedendole perdono e promettendole amore e cura.
Scheda spettacolo
PERSONAGGI ED INTERPRETI
PEPPI – Giovanni Proietto
FILUMENA – Maria Grazia Proietto
CICCINU – Daniele Virzì
PINA – Giuliana Raciti
ANGILU – Emanuele Lo Faro
GINETTA – Antonella Russo
BARONE RONSISVALLE – Giacomo Casola
MADRE DI FILUMENA – Rita Maccarrone
Regia di Caterina Scuderi
Coordinatori di Scena – Mirco Lizzio, Gabriele Musumeci e Salvatore Cavallaro
Acconciature e trucco – Laura Casella
Costumi – Rita Maccarrone
Luci e suono – Francesco Proietto
Seguirà:
- 22 luglio: l’associazione Culturale e teatrale “Filocomica Sant’Andrea” di Milo con “Le sorprese del divorzio”, commedia brillante in due atti di Alexander Bisson e Antony Mars. Regia di Luciano Patanè.