Minori, il comitato ‘Femminicidio in vita’: “Pillon si dimetta da commissione infanzia”
- Redazione
- 10/08/2020
- Donne
- redazioneweb@agenziadire.com
Lettera al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio per chiedere le dimissioni del senatore leghista Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – Il Comitato femminicidio in vita scrive una lettera aperta rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e alle senatrici Caterina Bini e Michela Rostan, per chiedere le “immediate dimissioni del senatore della Lega Simone Pillon” dalla carica di vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza “o che venga monitorata la sua attivita’ nell’esclusivo interesse primario dei bambini”.
Questo il testo completo della lettera:
“Senatrice Caterina Bini, senatrice Michela Rostan, Presidente Mattarella e presidente Conte, da settembre bisognera’ iniziare a spiegare agli italiani a ‘quale tutela dei minori’ si ispira il senatore Simone Pillon. Due anni fa, all’inizio del suo mandato, quando Simone Pillon venne – da li’ a poco – nominato vicepresidente alla Commissione Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza, non manco’ di ringraziare subito lo psichiatra portavoce del Family-Day, Massimo Gandolfini. Non manco’ di ringraziare soprattutto Matteo Salvini, gli amici della Lega, e il suo capogruppo Massimiliano Romeo. In tanti siamo a domandarci: perche’ questa nomina che richiede imparzialita’ e rispetto per i bambini? Va ricordato- continua il Comitato- che il senatore Pillon, (divenuto famoso come ‘alfiere’ del Family Day, per la sua scomunica delle famiglie arcobaleno, per le oscene esternazioni sull’aborto e per la condanna al risarcimento nei confronti di Arcigay) gia’ aveva alle spalle diverse attivita’ sul territorio che viravano, neanche tanto velatamente, verso la sola tutela dei padri separati”.
“Non sottovalutiamo il fatto che ‘la riforma dell’affido’ – con piu’ attenzione alle esigenze dei padri – era ed e’ ancora presente nel contratto firmato con la Lega. I bambini pero’ non sono oggetti alla merce’ di tessere elettorali. Nei casi di separazione violenta poi la priorita’ e’ garantire diritti ai figli, non agli adulti che si presta agli inganni di perizie orientate. È noto ormai a tutti che l’avvocato Simone Pillon non ha mai rinunciato al suo progetto di ‘bigenitorialita’ perfetta’ completamente scollata dalla realta’, dalle innegabili disuguaglianze di genere e dalle mai scomparse forme di ricatto di stampo patriarcale”.
“Determinato com’era e cosi’ ben disposto a intraprendere percorsi da ‘pieni poteri’ – come il suo ispiratore, e leader di partito, Salvini – Pillon ufficialmente ha sempre organizzato audizioni ‘aperte a tutti’, ma poi ha negato – cioe’ non ha mai ammesso – che durante le sue conferenze stampa ‘la violenza’ contro chi non la pensava come lui – o come i suoi colleghi Camerini, Pingitore, Mazzola, Vezzetti – la faceva da padrona- continua il Comitato- Come possiamo dimenticare l’infelice pomeriggio datato 31 gennaio 2019 presso il Municipio I Roma? Gli accaniti sostenitori del senatore Pillon alzarono voce e mani contro alcune attiviste presenti e contrarie al suo ddl. Volarono offese pesanti e violenti spintoni, lo stesso Pillon perse ‘l’apparente calma’ che lo contraddistingue, ma poi nego’ tutto. In quella occasione cu fece ben intendere che la strategia del negazionismo vince sempre e comunque sul rispetto e la tutela dell’individuo. Qualunque esso sia”.
“I volontari e i sostenitori del nostro Comitato sono particolarmente indignati per aver visto le recenti immagini del Senatore Pillon impegnato a inaugurare – e financo ripulire – la sede di Perugia targata ‘Lega Salvini Umbria’, sapendo che di recente e’ proprio a Perugia che un’altra bambina di soli sei anni e’ stata strappata alla madre e consegnata al padre che abita alle porte di Milano. Ennesimo caso di ‘affido ai servizi sociali’ del Comune di Milano pur di agevolare e giustificare i non ben chiari agiti paterni. Chiediamo a gran voce che a rappresentare la tutela dei nostri figli sia una persona concentrata sul benessere dei bambini, non sull’incremento dei consensi di partito e quelli dei padri sostenitori. Chiediamo immediate dimissioni del senatore Pillon o che venga monitorata la sua attivitá nell’esclusivo interesse primario dei bambini”.
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