Minori, mamma Giunti sotto processo dopo aver denunciato violenza

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L'udienza per il rinvio a giudizio di Giada Giunti per calunnia si terrà il prossimo 20 ottobre

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ROMA – “Il 20 ottobre si terra’ l’udienza per il rinvio a giudizio di Giada Giunti per calunnia, dopo aver denunciato la violenza subita dall’ex marito il 19 marzo 2013“. Lo scrive in una nota l’associazione ‘Verita’ altre’ di cui Mamma Giunti e’ vicepresidente, fondata “perche’ la giustizia faccia il suo corso” sui casi di figli allontanati da mamme definite ‘simbiotiche e ostative’. Mamma Giunti in vista dell’udienza del 20 ottobre si domanda “quale tutela esista davvero per una donna che denuncia violenza, se si ritrova poi a finire sotto processo”. “Nel lontano 19 marzo 2013 mamma Giada, davanti al figlio terrorizzato, all’esterno della scuola subisce una violenta aggressione. L’ex marito le sputa in faccia, le afferra il collo per soffocarla, la tiene bloccata con lo sportello della sua smart addosso premendo sui polmoni per impedire il respiro, impedendole qualsiasi movimento. Mamma e figlio- dichiara Giunti nella nota, ricordando quell’evento- si recano nella Stazione dei Carabinieri e poi al Pronto Soccorso, dove avranno una prognosi di cinque giorni per ‘escoriazioni multiple'”. “Lo stesso giorno- riporta l’associazione- Giada denuncia l’ex marito e pochi giorni dopo l’ex marito la contro denuncia per simulazione di reato. La stessa Pm del Pool antiviolenza di genere della Procura della Repubblica di Roma dopo aver chiesto l’archiviazione della denuncia della Giunti ed ottenuta l’archiviazione dal Gip, ben 9 mesi prima dell’archiviazione, chiede il rinvio a giudizio per Giada Giunti, tramutando la simulazione di reato in calunnia”.

Ebbene, continua la nota, “la richiesta di rinvio a giudizio ed il decreto che dispone il processo sono stati emessi sulla base della denuncia dell’ex marito e di una dichiarazione testimoniale scritta, un foglio dattiloscritto e firmato non si sa da chi. Risultano i nominativi di due signore, al momento risultate ignote, in quanto nel foglio non sono riportati il luogo e la data di nascita, ma che l’ex marito ha depositato dichiarando si trattasse, appunto, della dichiarazione firmata da queste due signore. Mamma Giada chiede al Gip di essere interrogata”. Denuncia mamma Giunti: “L’archiviazione e’ stata chiesta sulla base di due testimonianze che sono a mio avviso sono false. Le due signore infatti dichiarano di non conoscere il nome di Giada e dell’ex marito”. Conclude la nota: “L’avvocato dell’ex marito nell’atto di costituzione parte civile ha chiesto un risarcimento danni materiale e morali subiti che ammonta a 100 mila euro, piu’ le spese accessorie ed una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro”.

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