Mobilità e ambiente, a Bari un’auto su quattro potrebbe già essere elettrica

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Tempo di Lettura: 2 minutiBARI (ITALPRESS) – Nell’area metropolitana di Bari, un’auto ogni 4, a benzina o gasolio, già da subito potrebbe essere sostituita da un mezzo elettrico, senza alcun cambiamento nelle abitudini degli automobilisti interessati. A dirlo è una ricerca curata da Gruppo Unipol e dal Politecnico di Milano, che si è servita dei dati forniti dalle scatole […]

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BARI (ITALPRESS) – Nell’area metropolitana di Bari, un’auto ogni 4, a benzina o gasolio, già da subito potrebbe essere sostituita da un mezzo elettrico, senza alcun cambiamento nelle abitudini degli automobilisti interessati. A dirlo è una ricerca curata da Gruppo Unipol e dal Politecnico di Milano, che si è servita dei dati forniti dalle scatole nere di oltre 100mila vetture con motori tradizionali, che tra dicembre 2021 e novembre 2022 hanno circolato nell’Area metropolitana. La forbice si attesta tra il 20 e il 25 per cento delle auto analizzate, “un dato che sorprende, se pensiamo che il parco di veicoli totalmente elettrici a livello nazionale è dello 0,4 per cento”, racconta Silvia Carla Strada, ricercatrice del Politecnico di Milano.
La ricerca è stata il punto di partenza per discutere il futuro della mobilità elettrica a livello locale e nazionale, durante la tappa pugliese dell’Urban mobility council del Gruppo Unipol. I dati sfatano anche il mito della mobilità elettrica non conveniente sotto il profilo economico.
Dati che sfatano anche il mito della mobilità elettrica non conveniente a livello di costi: con tempi di percorrenza annui tra i 5mila e i 13mila chilometri, l’investimento viene pareggiato in meno di otto anni. E se si raggiungono i 30mila chilometri l’anno, viaggiare con un’auto elettrica è conveniente persino dal primo anno. La grande paura rispetto al tema dell’elettrico rimane però quella delle distanze percorribili. Anche in questo caso infondata, come mostra la ricerca: “Una batteria di 70 kw oggi ha una vita di circa 700mila chilometri – aggiunge Strada – Quindi se aumentiamo la capacità delle batterie non avremmo modo di sfruttarne appieno il potenziale”.
La scelta di Bari, come ambito territoriale della ricerca, non è stata casuale. Il capoluogo pugliese potrebbe costituire una ‘best practicè nel processo di transizione nazionale alla mobilità sostenibile. “Bari è una città estremamente interessante – ricorda Stefano Genovese, head of institutional & public affairs del Gruppo Unipol – perchè ha varato un programma di mobilità che si basa sui principi del Mas, Mobility as a service, che noi sposiamo, e ha 20 anni di storia sulle buone pratiche di mobilità”.
Come spiegato dal sindaco Antonio Decaro, infatti, da un lato sono cambiate le abitudini rispetto ai due anni di pandemia, con l’introduzione di monopattini e del car sharing, “che due anni fa sembrava impossibile portare sotto Roma”.
A Bari la prospettiva è di rendere totalmente elettrico il parco mezzi del trasporto pubblico, mentre sono 3mila i mezzi elettrici che saranno finanziati dal Pnrr per capoluoghi di provincia e regione in Puglia. A lanciare un allarme è però Matteo Pertosa, ceo di Vaimoo, che a gennaio ha portato il bike sharing in città: “Serve un maggiore aiuto da parte delle istituzioni, perchè nessuna azienda che offre servizi di mobilità sostenibile è in positivo”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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