Moratti “L’Europa deve parlare con una voce sola, stop paradisi fiscali”
Tempo di Lettura: 4 minutiMILANO (ITALPRESS) – “Vorrei un’Europa che veda l’Italia protagonista, quindi più Italia e più Europa. Un’Europa che sia vicina alle persone, alle famiglie, alle imprese. Un’Europa che cresca per continuare a permettersi il welfare dato che c’è un invecchiamento generale della popolazione e un basso tasso di natalità. Un’Europa che dia benessere, sicurezza, libertà e […]
MILANO (ITALPRESS) – “Vorrei un’Europa che veda l’Italia protagonista, quindi più Italia e più Europa. Un’Europa che sia vicina alle persone, alle famiglie, alle imprese. Un’Europa che cresca per continuare a permettersi il welfare dato che c’è un invecchiamento generale della popolazione e un basso tasso di natalità. Un’Europa che dia benessere, sicurezza, libertà e democrazia”. Così Letizia Moratti, candidata con Forza Italia alle elezioni europee, durante l’intervista con Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee” dell’agenzia Italpress. “L’Europa in questo momento si presenta fragile rispetto alle super potenze come Cina, Indica e America. Quindi ha bisogno di una revisione della governance per poter prendere decisioni più veloci e di dare più potere al Parlamento in tema di legislazione – ha sottolineato poi Moratti -. Perchè mentre la Commissione è fatta da burocrati lontani dai problemi delle persone, il Parlamento è fatto di rappresentanti del popolo”.
A livello geopolitico, “l’Ue ha bisogno di poter parlare con una voce unica, quindi non più tramite un Alto Commissario ma tramite un ministro degli esteri. Abbiamo bisogno di una difesa comune per difenderci in caso di guerra ma anche per difendere i nostri mercantili dagli attacchi Houthi. O per controllare meglio i nostri confini dall’immigrazione irregolare, dando quindi più sicurezza alle nostre città”.
L’Europa unita deve anche “lavorare per la pace giusta” in Ucraina, perchè “non bisogna dimenticare che c’è stato un paese aggredito e uno aggressore. Non vogliamo nessuna escalation, si parla solo di interventi di difesa, come quelli che sono stati fatti fino ad oggi”. Allo stesso modo, “in Medio Oriente dobbiamo lavorare per la pace, per la soluzione due popoli e due stati ma non possiamo dimenticare che Israele è stato oggetto di un attacco terroristico”. Moratti si è poi soffermata sulle azioni da intraprendere per la crescita economica dell’Ue. “L’Europa ha sempre avuto più una crescita esterna, quindi l’export. In un momento in cui le super potenze favoriscono le loro imprese mettendo dazi è più difficile. Quindi bisogna sulla crescita interna, sulle nostre medie piccole imprese. Bisogna farlo semplificando, diminuendo la burocrazia”.
Inoltre, ha proseguito, “bisogna creare le condizioni per far sì che non ci siano paradisi fiscali in Europa. Far sì che ci siano regole uguali per tutti”. L’eliminazione dei paradisi fiscali “non è una battaglia facile ma si può portare avanti e possiamo anche cominciare dall’Italia, attivando una procedura per segnalare quali sono i Paesi con regole fiscali diverse. Fare in modo che ci sia un’eventuale possibilità di decisione comune tra i Paesi per arrivare ad avere regole fiscali omogenee e, altrimenti, stimolare un’iniziativa diretta della Commissione”. Importante per la crescita economica anche il raggiungimento della “parità di genere. Solo per l’Italia abbiamo stimato che la parità di retribuzione e occupazione è pari a 153 miliardi di euro, ovvero 8 punti di Pil”.
Secondo la candidata di Forza Italia, inoltre, è fondamentale “rivedere il Green Deal” che “è giusto ma quello che è stato delineato in Europa è frutto di una deriva ideologica voluta dal partito socialista. Una deriva che non ha tenuto insieme la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale”. “Serve rivedere al più presto le direttive sulle auto elettriche e sulle case green, economicamente e socialmente insostenibili – ha proseguito -. Se attuate nei tempi previsti e senza un sostegno alle imprese e alle famiglie comporteranno la perdita di 70mila posti di lavoro” per quanto riguarda le auto elettriche “e una spesa di 50-60mila euro a famiglia per un appartamento di 100 metri quadrati perchè il 68% del patrimonio immobiliare in Italia sta nelle classiche energetiche E-G, quindi lontane da quelle volute dall’Europa”.
Nel fare le legge bisogna “mettere al centro la persona che per Forza Italia e il Ppe è fondamentale”. In ambito di sanità, secondo Moratti “l’Europa dovrebbe creare un fondo comune che finanzi la ricerca e la realizzazione di farmaci per le malattie rare. In Europa, infatti, abbiamo 10 milioni di persone che soffrono di 7mila malattie rare quindi le case farmaceutiche non riescono a investire perchè non hanno un ritorno”.
In secondo luogo, “bisogna candidare l’Italia a essere sede europea di un centro di ricerca sulla medicina di precisione”. Ovvero quel campo della medicina che riguarda “tutte le nuove tecnologie che porteranno ad avere una medicina personalizzata. Già oggi esiste ma solo in via sperimentale in certi Paesi. Anche in questo campo, l’Ue dovrebbe mettere fondi comuni”.
Rispondendo poi a una domanda sulle alleanze tra gruppi post elezioni europee, la candidata di Fi ha evidenziato che “dipenderanno dal risultato delle urne. Noi abbiamo detto che non ci alleeremo con la destra estrema europea, quindi con Identità e Democrazia. Lo dico con rispetto dei nostri alleati in Italia che fanno parte di questo gruppo in Europa, ovvero la Lega. Noi saremo leali nei confronti degli alleati qua in Italia ma un’alleanza europea non la faremo mai. Quindi i voti a Identità e Democrazia sono dati all’opposizione, non a chi governerà in Europa”. Infatti “quello che vedo è che il Partito Popolare Europeo”, di cui fa parte Forza Italia, “continuerà a essere il partito che detta le regole e dà le carte in Europa. Quindi il voto a Forza Italia e al Ppe è il voto utile”, ha concluso. “Un’alleanza tra Ppe con liberali e conservatori è un’ipotesi auspicabile. Se ci sarà invece un’alleanza con il partito socialista quello che io auspico è un rafforzamento sostanziale del Ppe, correggendo quelle derive socialiste che abbiamo visto in diverse direttive”.
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