Mozambico, Maputo è più sana e pulita anche grazie agli sms

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acra a maputo

Massimo Tomaselli (Acra): "Il funzionamento della rete idrica è una questione di salute, con il Comune puntiamo sul monitoraggio partecipato" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “L’acqua porta igiene, che significa salute e sviluppo per le popolazioni. Garantire il corretto funzionamento della rete idrica e delle fognature non è questione di lusso, ma di diritti, in un luogo dove il colera è endemico”. Ne è convinto Massimo Tomaselli, referente di Acra in Mozambico, ong che porta avanti il progetto Sub-Urb – Supporto allo sviluppo sostenibile e inclusivo delle aree suburbane di Maputo. Un piano articolato che, assicura il cooperante, si fonda su un’idea semplice: “Mettere in grado il Comune di lavorare al meglio con i mezzi che ha”.

FORMAZIONE, FORNITURE, MONITORAGGIO E PARTECIPAZIONE

Tomaselli sottolinea: “Grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea e dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), attraverso Sub-Urb abbiamo migliorato i sistemi idrici, la gestione dei rifiuti e delle acque reflue di alcuni quartieri della capitale mozambicana, attraverso il monitoraggio dell’erogazione di questi servizi da parte delle istituzioni”. Si parte da formazione e aggiornamento per il personale, per passare alla fornitura di equipaggiamenti, come i camion per la raccolta dell’immondizia.

Previsti anche incontri con le istituzioni per fornire pareri e suggerimenti utili alla collettività, sottolinea Tomaselli: “Abbiamo pianificato ad esempio la costruzione di latrine comunitarie in aree abitative informali, dove le famiglie non dispongono di bagni privati, oppure di depuratori, necessari nei pressi delle fabbriche che sversano acqua nei fiumi o nei terreni che poi i contadini usano per le coltivazioni”. L’iniziativa, secondo il responsabile di Acra, “ha avuto un impatto diretto su almeno 200.000 persone”.

Numeri importanti per un Paese che risulta agli ultimi posti nelle statistiche di sviluppo globali. “Qui le epidemie di colera sono periodiche e ora si è aggiunta la pandemia di Covid-19” avverte il responsabile. “Ufficialmente ha determinato 1.500 contagi ma report non ufficiali diffusi da alcuni medici indicano dati che potrebbero essere decine di volte superiori”.

CON “MOPA” BASTA UN SMS PER SEGNALARE I CASSONETTI PIENI

Un problema grave, dal momento che il sistema sanitario è fragile. Ma a questo deficit il responsabile assicura che si può rispondere garantendo l’igiene pubblica, a partire dal senso di responsabilità delle persone. Per questo Acra ha affiancato al suo progetto uno strumento informatico, il Monitoraggio partecipato (Mopa), realizzato in collaborazione con aziende di informatica e per le telecomunicazioni, con cui responsabilizzare Comune e cittadini. “Attraverso Mopa – spiega Tomaselli – i residenti segnalano gratis via sms o tramite pc o smartphone problemi che hanno sotto gli occhi: cassonetti pieni, un tombino otturato o la mancanza di un sistema di scolo”. Le autorità, assicura il cooperante, “rispondono entro 24 ore”.

Il Covid-19 starebbe poi “imprimendo una rivoluzione culturale”. Ancora Tomaselli: “Sulla povertà e l’abitudine a fare file disordinate, con gente che supera e salta il posto ha prevalso la consapevolezza. La maggior parte delle persone ha acquistato almeno una mascherina e mantiene le distanze ordinatamente. Sanno che ne va della loro salute”.

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