Nasce dottorato nazionale in intelligenza artificiale

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"L'Italia può diventare più competitiva sulle tecnologie avanzate" ha dichiarato il ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – L’Intelligenza artificiale (Ai) e’ il pilastro di una nuova rivoluzione industriale che, secondo la Commissione europea, avra’ lo stesso impatto di trasformazione sulla societa’ e l’industria prodotto in passato dal motore a vapore e dall’elettricita’. Il McKinsey Global Institute stima che entro il 2030 l’Ai portera’ a una crescita del 16% del Pil mondiale e avra’ un impatto sul 70% delle aziende. Complessivamente, il mercato dell’Intelligenza artificiale in Italia e’ agli albori, con una spesa in tecnologie nel settore di poche centinaia di milioni di euro l’anno. Questi dati sono in linea con lo studio McKinsey sul livello di ‘prontezza’ (Ai readiness) delle varie nazioni all’utilizzo dell’Ai, che ci colloca tra i Paesi che al momento mostrano una ‘moderata’ capacita’ di sfruttare i benefici economici che derivano da quest’innovazione, ma con un potenziale ampiamente positivo, soprattutto se le tecnologie saranno sfruttate in settori industriali strategici per il Paese quali il manifatturiero, la robotica industriale e di servizio e l’agroalimentare. A questo scopo il Mur ha costituito presso il Consiglio nazionale delle ricerche un Comitato con il compito di elaborare la strategia italiana nell’alta formazione per l’Ai e ha finanziato con 4 milioni di euro il Cnr e con 3,85 milioni di euro l’Universita’ di Pisa al fine di implementare la strategia elaborata dal Comitato per dar vita al Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale. L’obiettivo e’ quello di creare un sistema competitivo su scala mondiale e in grado non solo di trattenere in Italia i nostri migliori laureati, ma anche di attrarre talenti dagli altri Paesi

“L’intelligenza artificiale rappresenta uno dei settori ad alto impatto che condizioneranno la competitivita’ dei Paesi nel prossimo futuro. Su questo l’Italia deve investire per avere un ruolo internazionale ed essere in grado di competere sulle tecnologie avanzate. Il Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale e’ il primo passo verso questa direzione”, afferma Gaetano Manfredi, ministro dell’Universita’ e della Ricerca. Il primo risultato del Comitato e’ la convenzione appena firmata per istituire un Dottorato nazionale in intelligenza artificiale (PhD-AI.it) che, con il coordinamento del Cnr e dell’Universita’ di Pisa, si articolera’ in cinque corsi, promossi sul territorio nazionale da raggruppamenti di universita’ ed enti pubblici di ricerca, ciascuno coordinato da un’universita’ capofila: – PhD-AI.it: Area salute e scienze della vita, coordinato dall‘Universita’ Campus Bio-Medico di Roma; – PhD-AI.it: Area agrifood e ambiente, coordinato dall‘Universita’ degli Studi di Napoli Federico II; – PhD-AI.it: Area sicurezza e cybersecurity, coordinato da Sapienza Universita’ di Roma; – PhD-AI.it: Area industria 4.0, coordinato dal Politecnico di Torino – PhD-AI.it: Area societa’, coordinato dall’Universita’ di Pisa. Oltre alle universita’ capofila e al Cnr parteciperanno ai cinque corsi del PhD-AI.it altre universita’ ed enti di ricerca italiani, selezionati mediante una chiamata aperta che verra’ lanciata nel mese di settembre. L’obiettivo e’ chiamare a raccolta tutte le risorse nazionali per perseguire l’eccellenza scientifica e, allo stesso tempo, garantire un’ampia e qualificata copertura delle universita’ ed enti di ricerca nazionali.

I dottorandi del PhD-AI.it riceveranno sia una ‘formazione orizzontale’, sugli aspetti fondazionali dell’Ai, comune tra i cinque corsi, sia una ‘formazione verticale’, relativa alla propria area di specializzazione. Il Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale sara’ coordinato dal Consiglio di Coordinamento Nazionale, che promuovera’, integrera’ e coordinera’ le attivita’ formative comuni tra le diverse sedi. Il PhD-AI.it prendera’ avvio con l’anno accademico 2021/2022 (37esimo ciclo). Per i primi due cicli (37 e 38) sono gia’ disponibili complessivamente 194 borse (97 cofinanziate dal Cnr e 97 cofinanziate dal ministero attraverso l’Universita’ di Pisa), per un investimento complessivo che, col co-finanziamento degli atenei, supera i 15 milioni di euro. Il bando di ammissione al PhD-AI.it verra’ pubblicato agli inizi del 2021 e i corsi avranno inizio a novembre 2021. Uno studio sui lavori scientifici nel settore dell’Ai, basato su dati Scopus di Elsevier, posiziona l’Italia al decimo posto a livello mondiale come numero di pubblicazioni. Analizzando pero’ il loro impatto scientifico vediamo che l’Italia si colloca al quinto posto.

“L’Italia puo’ sicuramente contare su un grande punto di forza: la qualita’ della sua ricerca scientifica. Il nuovo dottorato nazionale in Intelligenza artificiale nasce da una forte sinergia tra il Cnr e l’universita’ e mette a sistema le migliori competenze nazionali. L’Italia deve ripartire dalla ricerca, digitale e Intelligenza artificiale sono cruciali per il futuro del paese”, conclude il presidente del Cnr, Massimo Inguscio.

ZAMPA: “DOTTORATO INTELLIGENZA ARTIFICIALE OPPORTUNITÀ PER LA SANITÀ”

E’ davvero una bella notizia l’avvio del primo dottorato nazionale sull’intelligenza artificiale. Si tratta di un’opportunita’ straordinaria per il Paese anche in relazione alle applicazioni in ambito sanitario”. Cosi’ in una nota stampa la sottosegretaria alla Salute, con delega all’Ia, Sandra Zampa, commentando la notizia della firma della convenzione tra Cnr, Sapienza Universita’ di Roma, Politecnico di Torino, Universita’ Campus Bio-Medico di Roma, Universita’ di Napoli ‘Federico II’ e Universita’ di Pisa. A questo scopo il Mur ha costituito presso il Consiglio nazionale delle ricerche un Comitato con il compito di elaborare la strategia italiana nell’alta formazione per l’intelligenza artificiale, destinando cospicue risorse per avviare il dottorato nazionale in Intelligenza artificiale. “Un passo rilevante per rendere sempre piu’ competitivo il nostro Paese e per valorizzare la ricerca e i nostri giovani studiosi che avranno cosi’ maggiori possibilita’ di rimanere qui a lavorare e contribuire al progresso scientifico dell’Italia”, conclude la sottosegretaria.

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