National Geographic: i road trip più sconosciuti e belli d’Italia
Ancora elogi da parte di alcune testate giornalistiche straniere rispetto all’Italia e a quello che di meraviglioso possediamo. Questa volta è il turno del prestigioso National Geographic che omaggia le strade italiane più sconosciute e belle d’Italia.
Si parla di road trip poco battuti ma che fanno scoprire il nostro Paese nell’anima e in maniera autentica. Julia Buckley, nota giornalista di viaggi, parla nel suo articolo di Gallipoli, in Puglia, definendolo come “un luogo da fiaba”.
In particolare racconta un interessante road trip percorribile nel Salento e che partendo da Gallipoli conduce, attraverso “angeli che sorridono giù dai palazzi barocchi” e dolmen storici, a Porto Selvaggio le cui grotte sulla scogliera erano, 45.000 anni fa, sede del primo Homo sapiens documentato d’Europa.
Del Salento esalta anche le diversità delle coste, una bagnata dal mar Ionio e l’altra dall’Adriatico. E Buckley racconta tutta la bellezza della bellissima Punta Prosciutto, “dove le dune si sciolgono in una sabbia spessa”. Idilliaca, invece, viene definita Pescoluse, conosciuta anche come le “Maldive del Salento“.
Elogi anche per Santa Maria di Leuca, il punto più a sud-est d’Italia e in cui le coste ioniche e adriatiche scivolano l’una nell’altra. La giornalista continua dicendo che da Leuca la costa diventa ancor più spettacolare, fino ad arrivare a Otranto, dove Buckley se ne è andata a visitare il meraviglioso mosaico del XII secolo della cattedrale, completo di cammei di un elefante e di una formosa sirena.
Ma omaggi arrivano anche per altri road trip poco battuti d’Italia. Viene esaltata, infatti, anche la strada costiera tra Pizzo e Reggio Calabria che attraversa graziosi villaggi e panorami apocalittici di due vulcani attivi: lo Stromboli, che fuma al largo a est, e l‘Etna, che sbuffa in Sicilia. Inoltre, viene consigliato di fermarsi nella splendida Tropea.
Anche l’Abruzzo finisce sul National Geographic, una “regione montuosa che ospita orsi, villaggi sulla scogliera e strade tortuose”. In particolare viene esaltato il traforo del Gran Sasso che passa l’altopiano tra le province di L’Aquila e Teramo.
Infine, la giornalista elogia anche la costa sud-occidentale della Sardegna “meno curata della Costa Smeralda, ma non per questo meno spettacolare”.