Nicolato punta Montenegro e Bosnia “Ma i giovani non giocano più”

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ROMA (ITALPRESS) – Primo giorno di raduno per la Nazionale U.21 di Paolo Nicolato in vista del doppio impegno di qualificazioni europee: si parte venerdì 25 marzo al “Gradski Stadion” di Podgorica (ore 18.30) contro il Montenegro, poi si torna in campo martedì 29 allo stadio “Nereo Rocco” con la Bosnia, con 27 azzurrini, cinque volti nuovi e una preoccupazione in più. “Abbiamo bisogno di mettere sul piano della discussione l’utilizzo dei giovani – spiega Nicolato in conferenza stampa – Il calcio italiano rischia di subire questa situazione, abbiamo bisogno di ragazzi per la Nazionale A. Se continuiamo così, dovremo pescare dalla Serie C o trovare oriundi. In attacco praticamente non gioca più nessuno. L’Europa ci sta insegnando molte cose, ma dobbiamo avere l’umiltà e gli occhi per vedere. “Se terrò conto del minutaggio? Dove possiamo sì – aggiunge – Ma in alcuni reparti non gioca nessuno, come in attacco. Sono preoccupato, spero non si faccia male nessuno”. Chi sta giocando con regolarità è Nicolò Cambiaghi, in gol nelle ultime due partite col Pordenone e tra i cinque volti nuovi della spedizione: “Ha mostrato continuità, sta bene fisicamente, è alla pari degli altri anche se gioca in Serie B e in una squadra in difficoltà. Le porte della nazionale sono girevoli, è uno che è entrato e può giocarsi le sue chance. Ha caratteristiche da ala, sono contento di averlo. Bove? Più mezzala che mediano”.
E sui prossimi avversari: “Ci aspettano due partite difficili e due ulteriori prove. Affrontiamo squadre che sfruttano la grande intensità grazie a giocatori che giocano molto nei loro campionati. Sono squadre simili per sistemi di gioco. Il Montenegro è una squadra aggressiva in casa, dovremo fare attenzioni. Con la Svezia ha perso ma era un risultato bugiardo”. Non ci saranno stravolgimenti tattici rispetto al 4-3-3 visto negli ultimi impegni: “Vorrei percorrere con determinazione la strada già intrapresa, siamo cresciuti molto. L’idea è quella di non cambiare, cambiare le carte può essere controproducente”, spiega.
(ITALPRESS).

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