‘Nomadland’ Leone d’oro a Venezia 77: ecco chi è Chloé Zhao

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Nata in Cina, ha studiato in Inghilterra e negli Usa. Al suo attivo tre pellicole sul tema della frontiera e un film Marvel in prossima uscita

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VENEZIA –Nomadland racconto on the road dei nomadi d’America ha trionfato alla Mostra del Cinema di Venezia conquistando il Leone d’oro. Dietro e davanti la macchina da presa due donne, che hanno ideato e creduto in questo progetto: l’attrice e produttrice Frances McDormand e la regista Chloé Zhao. Della prima, due volte premio Oscar (‘Fargo’ e ‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’), talento e volto sono noti ai piu’, la seconda invece, apprezzata dagli addetti ai lavori, e’ per lo piu’ sconosciuta al grande pubblico.

CHI E’ CHLOE ZHAO

Nata il 31 marzo del 1982 a Pechino, Chloe Zhao (al secolo Zhao Ting) e’ vissuta nel suo Paese di origine, ma anche in Inghilterra, e, successivamente, negli Stati Uniti, dove ha studiato scienze politiche al Mt Holyoke College e produzione cinematografica alla New York University. “Sono cresciuta con la cultura manga, sin da piccola ho visto storie attraverso disegni e questo mi hanno dato delle basi su come raccontare una storia in maniera visiva”, ha raccontato la regista durante una conferenza stampa riservata a un ristretto numero di giornalisti, collegata via zoom alla Mostra del Cinema di Venezia. “Volevo disegnare manga ma non ero molto brava, volevo dipingere ma non ero sufficientemente brava neanche in quello, e lo stesso vale per la scrittura. Cosi’ ho deciso di fare la regista, che e’ un po’ un tuttofare, e’ come maneggiare un ecosistema senza essere specializzata in un campo preciso”. Un cineasta che ha ispirato il suo lavoro? Nessun dubbio, la risposta di Zhao e’ Terrence Malick.

DAI FILM INDIPENDENTI AI SUPEREROI MARVEL, LA FILMOGRAFIA DI ZHAO

Al suo attivo Zaho ha tre lungometraggi in cui ricorrente e’ l’utilizzo di attori non professionisti, il tema della frontiera e l’amore per gli ampi spazi dell’Ovest americano. Il suo primo lungometraggio da sceneggiatrice, regista e produttrice, e’ datato 2015 e si intitola ‘Songs My Brothers Taught Me’. Girato in una riserva indiana e presentato al Sundance Film Festival il film narra il legame tra un fratello e una sorella Sioux. Due anni dopo arriva ‘The Rider’ presentato in anteprima nella sezione Quinzaine des Realisateurs del Festival di Cannes dove vince l’Art Cinema Award. Nel film il protagonista e’ un vero cowboy, Brady Blackburn, che racconta come un incidente gli abbia impedito di continuare a gareggiare nei rodeo. Infine ‘Nomadland’, film tratto dal libro ‘Nomadland. Un racconto d’inchiesta’ di Brooklyn Jessica Bruderdi, di cui nel 2017 Frances McDormand e il suo partner di produzione, Peter Spears, avevano opzionato i diritti. Successivamente l’attrice premio Oscar ha deciso di coinvolgere nel progetto Chloe Zhao, attratta dai lavori realizzati dalla regista. Nella pellicola, gli unici due attori professionisti sono McDormand e David Strathairn, tutti gli altri sono veri nomadi, alcuni dei quali citati nel libro di Bruderdi. Gli altri Zhao e McDormand li hanno conosciuti nei mesi passati all’interno della comunita’, “imparando ad ascoltare le loro storie”, ha raccontato l’attrice durante la conferenza di presentazione del film alla Mostra del Cinema di Venezia. “Non sapevano chi fossi, e sono stata scambiata per una di loro. Tanto che mi e’ stato offerto un lavoro, e li ho pensato: allora sta funzionando”, ha aggiunto. “Non capivano perche’ ci interessero le loro vite. Erano increduli del fatto che volessimo inserirle nel film”, ha dichiarato la regista. Riguardo alla motivazione che l’ha spinta ha realizzare ‘Nomadland’, Zhao ha dichiarato: “Nella natura possiamo guarire, e nella solitudine possiamo trovare noi stessi. E’ qualcosa di spirituale che ho cercato a lungo”. Nella sua filmografia c’e’ pero’ anche un film ‘fuori dal coro’, sui supereoi Marvel: ‘Eternals’, in uscita nelle sale nel 2021. “Per me come regista non c’e’ una grande differenza. tra un blockbuster o una produzione piccola. Essere una regista riguarda il fatto di lavorare con delle persone con cui voglio lavorare e raccontare storie che voglio raccontare”, ha dichiarato la regista.

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