Non chiamatelo Alto Adige! Ora per legge va definito Südtirol o Provincia autonoma di Bolzano
L’Alto Adige non esiste più o, per meglio dire, non potrà più essere definito in questo modo. Una decisione del Consiglio provinciale di Bolzano ha messo infatti fuori legge le dizioni “Alto Adige” e “altoatesino”.
Questi termini sono stati cancellati dal disegno di legge n.30/19-XVI e il divieto di utilizzarli diventerà operativo dal giorno successivo alla pubblicazione della nuova norma sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Come va chiamato allora il territorio più a Nord dell’Italia? Provincia autonoma di Bolzano, o se preferite il tedesco (e gli abitanti del luogo lo preferiscono), Südtirol.
A decretare questo è stato il Consiglio provinciale di Bolzano con 24 sì ma il passaggio alle nuove terminologie potrebbe non essere così facile, considerando tra l’altro che questa decisione sembra andare contro l’articolo 116 della Costituzione della Repubblica Italiana nel quale si legge:
“La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano”.
In realtà si tratta di un emendamento limitato alla legge omnibus, che dunque non ha alcun effetto generale e si limita ai documenti ufficiali europei.
Come ha spiegato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher:
“La denominazione Alto Adige non è stata abolita. Va ricordato che non sarebbe neanche possibile, visto che la denominazione della Region Trentino Alto Adige Südtirol è sancita dalla Costituzione. L’emendamento riguardava semplicemente un comma della legge omnibus, nel quale la denominazione Alto Adige è stata sostituita con quella di Provincia di Bolzano. Il dibattito riguarda il fatto che la dizione tedesca Südtirol non è stata modificata. Giustamente, va detto, è stato evidenziato che di conseguenza anche in tedesco andrebbe scritto Provinz Bozen. Così però non è stato fatto (…) per il futuro si deve procedere unitamente. La questione della toponomastica comunque può essere trattata in dialogo e comune accordo, tenendo conto delle sensibilità di tutti i gruppi linguistici presenti sul nostro territorio”
Per questi motivi, Kompatscher è convinto che nessuno “oserà” impugnare la loro decisione. A proposito ha dichiarato che:
“Credo che il Governo italiano non si permetterà di impugnare questa legge, l’impugnazione sarebbe un grave affronto, e comunque non ci sarebbero problemi davanti alla Corte costituzionale”
Ma non la pensano così diversi esponenti politici del nostro paese che minacciano invece proprio di impugnare la legge considerata un’offesa all’Italia e alla sua Costituzione.
Quella che potrebbe sembrare solo una piccola modifica alla terminologia di un territorio, come potete immaginare, porta in realtà dietro di sé dei retroscena che durano da decenni in Südtirol, dove la maggior parte della popolazione si sente decisamente più vicina, come cultura e modi di essere, all’Austria piuttosto che all’Italia.
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Francesca Biagioli
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