Non mi piace la maestra di mio figlio: cosa fare

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Cosa posso fare se non mi piace la maestra di mio figlio? È giusto cambiare scuola a mio figlio se non mi piace la sua insegnante?

Quando inizia un nuovo percorso scolastico non sempre le aspettative vengono mantenute e può capitare che non ci piaccia la maestra di nostro figlio, cosa fare in questi casi?

È importante, prima di tutto, cercare di pensare al benessere del bambino e al rapporto che questi dovrà mantenere con l’insegnante.

Molte volte i genitori temono ripercussioni sull’andamento scolastico dei figli e, per questo, evitano un confronto diretto con l’insegnante.

Il rapporto genitori insegnanti

Maestra di asilo nido o scuola dell’infanzia, in questa fascia d’età i bambini sono in fase di sperimentazione delle loro emozioni e del mondo ed è importantissimo creare il giusto legame di fiducia con l’insegnante. Specialmente per i bambini dell’asilo nido, la figura della maestra (o meglio, educatrice) è fondamentale sia per il bambino che per i genitori. Questi affidano all’educatrice l’accudimento del loro figlio. Lo stesso discorso vale per la scuola dell’infanzia dove, però, i bambini iniziano a socializzare e potrebbero anche riportare episodi poco piacevoli avvenuti nel contesto scolastico. Non deve per forza trattarsi di chissà quale evento, ma prestate sempre ascolto a ciò che vi comunicano.

Maestra delle elementari, il percorso della scuola dell’obbligo inizia proprio con la scuola primaria. Qui i vostri figli impareranno a stare in un contesto dove le regole sono all’ordine del giorno. In molte scuole le insegnanti rimarranno le medesime per tutti gli anni della primaria e se già non andate d’accordo dopo pochi giorni è il caso di intervenire.

Dalle scuole medie in poi i vostri figli dovranno iniziare ad essere più autonomi e responsabili e il vostro rapporto con l’insegnante piano piano diventerà meno frequente rispetto agli anni precedenti.

Cosa fare se non mi piace l’insegnante di mio figlio

Non mi piace la maestra di mio figlio” è sicuramente un punto di partenza per cercare di risolvere questa situazione. Dobbiamo capire innanzitutto le motivazioni che ti hanno portato a provare antipatia per la maestra: è successo qualcosa al bambino durante le lezioni? Ha detto o fatto qualcosa di poco consono? Ha un atteggiamento che non ti convince? Possono essere molteplici le ragioni che ti hanno spinta a non vedere di buon occhio la maestra, ma devi sforzarti e cercare comunque di trovare una via d’uscita. Cerchiamo di capire cosa fare in questi casi.

Se non ti piace l’insegnante del nido, forse è il caso di pensare di cambiare struttura. Il rapporto con la prima educatrice di tuo figlio è troppo importante per perdersi in un feeling mancato. Domandati se ti fideresti a lasciare tuo figlio ad una persona con la quale non ti trovi bene…

Se invece è il rapporto con l’educatrice della scuola dell’infanzia ad essere difficoltoso, prima di pensare di cambiare scuola o sezione, il consiglio è quello di richiedere un colloquio individuale. In questo momento parlate serenamente di ciò che non vi convince sul piano educativo rivolto al bambino. Cercate di lasciare sempre da parte le preferenze personali, ma di capire se effettivamente questa persona possa essere davvero di aiuto alla crescita di vostro figlio. Se ci cono state cose che non vi sono piaciute fatelo presente, sempre, con educazione. Una delle cose che, ad esempio, a molti genitori non piace (e hanno tutte le ragioni!) è il resoconto sulla porta della classe con un “oggi tutto bene” “oggi un disastro” dove magari disastro è semplicemente il fatto che il bambino non avesse voglia di colorare! Fate capire che questi rimandi sull’uscio non sono di vostro gradimento e non li volete.

Con l’insegnante delle primarie dovete scendere a compromessi e mettere sul piatto della bilancia le competenze e non solo l’impatto empatico. Mettete sul piatto della bilancia i diversi aspetti: vostro figlio sta realmente imparando da questa maestra? È brava ad insegnare, ma non ha sviluppato chissà quale rapporto con il bambino? Il bambino ne soffre? Questa è la domanda principale alla quale dovete rispondere sempre con sincerità. Se il bambino non manifesta alcun disagio, dovete cercare di accettare l’insegnante.

Cosa fare se mio figlio non vuole andare a scuola

Diverso è il discorso se vostro figlio manifesta invece un disagio fisico o psicologico nei confronti della maestra. I segnali possono essere diversi, in base alla fascia d’età del bambino:

  • rifiuto ad entrare a scuola o in classe
  • pianto disperato al mattino durante la preparazione per andare a scuola
  • rifiutarsi di svolgere le attività in classe con scontro diretto con l’insegnante
  • mancanza di rispetto nei confronti dell’insegnante
  • esplicitazione negativa verbale nei confronti della maestra “è cattiva” “è brutta” “mi fa paura”
  • tendenza a non raccontare nulla della giornata scolastica e rigidità difronte a domanda diretta sull’insegnante
  • esternazione di un malessere fisico pur di non andare a scuola

In tutti questi casi è opportuno approfondire, senza allarmismi. Ecco cosa potete fare:

  • chiedere anche ad altri genitori se il percepito dei loro figli è il medesimo
  • tranquillizzare il bambino e fargli capire la vostra vicinanza
  • non trasmettere ansia e preoccupazione al bambino
  • non trasmettere odio o discriminazione nei confronti dell’insegnante
  • richiedere un colloquio individuale
  • richiedere eventualmente un colloquio con l’insegnante e la figura del preside

Ricordate che a tutto c’è una soluzione. Vostro figlio non è strano, manifesta solamente i suoi bisogni e le sue emotività.

Cercate sempre di ascoltare e captare dei segnali, favorite la comunicazione a casa e anche a scuola nel rispetto delle varie figure coinvolte.

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