Novavax: come prenotarsi e come funziona il primo vaccino anti-Covid a base di proteine

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Era attesissimo da tempo, ma adesso – dopo vari rinvii – il rivoluzionario vaccino anti-Covid Nuvaxovid, sviluppato da Novavax, è approdato anche in Italia e potrebbe convincere anche i più scettici e alcuni no-vax. Entro questo fine settimana dovrebbe arrivare circa un milione di dosi, che verranno distribuite nelle varie Regioni, come annunciato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo. Ma come funziona questo vaccino? Perché è considerato così innovativo? E quando e come ci si potrà prenotare per sottoporsi alla vaccinazione? Facciamo il punto della situazione.

Novavax: come funziona il vaccino

Il vaccino Nuvaxovid è stato messo a punto dalla società di biotecnologie statunitense Novavax. Si tratta del quinto siero autorizzato sul territorio dell’Unione europea, dopo il Pfizer, l‘Astrazeneca, il Moderna e il Janssen di Johnson & Johnson. Ma rispetto a questi vaccini, si basa su una tecnologia completamente diversa, quella delle proteine ricombinanti, adoperata già in altri vaccini, ad esempio quello contro il papillomavirus.

Contiene una versione della proteina Spike che è stata prodotta in laboratorio e un “adiuvante”, ossia una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino. – chiarisce l’EMA (Agenzia europea per i medicinali) – Quando una persona viene vaccinata, il suo sistema immunitario identificherà la proteina presente nel vaccino come estranea e produrrà contro di essa le difese naturali (anticorpi e cellule T). Se, in un secondo momento, la persona vaccinata entra in contatto con il SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike del virus e sarà pronto ad attaccarla. Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere dalla COVID-19 in quanto, agendo insieme, sconfiggono il virus, ne prevengono l’ingresso nelle cellule dell’organismo e distruggono le cellule infette.

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Novavax: somministrazione, efficacia ed effetti collaterali

Nuvaxovid viene somministrato in due iniezioni nel braccio, a distanza di 3 settimane l’una dall’altra. Questo vaccino è consigliato ai soggetti dai 18 anni in su, quindi non è adatto ai bambini. Gli studi scientifici condotti fino ad ora indicano che una doppia dose del Novavax offre una protezione del 90% contro il Covid, un livello di efficacia piuttosto simili rispetto a quella degli altri vaccini in circolazione. Sui tempi relativi alla durata della protezione ci sono ancora pochi studi, quindi le persone vaccinate con Novavax continueranno a essere monitorate per 2 anni in modo da raccogliere maggiori informazioni.

Ma quali sono gli effetti collaterali che bisogna conoscere? Quelli emersi nel corso delle sperimentazioni sono stati piuttosto moderati e si sono attenuati entro un paio di giorni dalla vaccinazione.

Questi comprendevano cefalea, nausea o vomito, dolore muscolare e articolare, dolorabilità e dolore in sede di iniezione, stanchezza e sensazione di star poco bene. Tali effetti hanno riguardato più di 1 persona su 10. – spiega l’EMA  – Arrossamento e tumefazione nel sito di iniezione, febbre, brividi e dolore agli arti si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Linfonodi ingrossati, pressione del sangue elevata, eruzione cutanea, arrossamento della pelle, prurito nel sito di iniezione ed esantema pruriginoso sono stati effetti indesiderati non comuni (che hanno riguardato meno di 1 persona su 100)

Dove e quando effettuare la prenotazione per il vaccino

Come annunciato dal generale Figliuolo, le dosi di Nuvaxovid verranno distribuite gradualmente in tutte le Regioni. Per il Piemonte e il Lazio ci sono già delle date precise.

In Piemonte sarà possibile prenotarsi attraverso la piattaforma “Il Piemonte ti vaccina” già a partire da mercoledì 23 febbraio. Lo ha confermato il presidente Regione, Alberto Cirio, spiegando che entro la fine mese la Regione è previsto l’arrivo di  60 mila dosi.

Nel Lazio, invece, le prenotazioni sul portale dedicato apriranno a partire da giovedì 24 febbraio. Il vaccino proteico Nuvaxovid verrà somministrato in circa 15 hub sparsi in tutto il territorio regionale, di cui sette nella capitale.

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Fonte: EMA

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