Nuovo studio rivela come i salmoni stanno sparendo dagli Oceani per colpa del riscaldamento delle acque
Un nuovo studio rivela le varie rotte migratorie percorse dal salmone atlantico nel nord dell’oceano e prova a spiegare le cause del declino di questa specie di pesce.
Un recente studio, condotto dalla Artic University in Norvegia, ha messo in luce interessanti dettagli sulla rotta migratoria compiuta dal salmone atlantico nell’oceano. I ricercatori hanno intercettato 204 salmoni che hanno appena deposto le uova e ne hanno tracciato il percorso migratorio con dei segnalatori GPS. È emerso che i salmoni viaggiano con rotte ben precise a seconda del punto da cui partono: i salmoni provenienti da Norvegia e Danimarca migrano nel Nord Atlantico, fra Islanda e le isole Svalbard; di contro, i salmoni irlandesi si dirigono verso sud, in direzione della Groenlandia.
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Inoltre, sembra che i salmoni che vivono più a sud siano in grado di coprire distanze maggiori, fino a un massimo di 2.400 km. I salmoni osservati dai ricercatori hanno trascorso in media l’80% del loro tempo alla ricerca di cibo a pelo dell’acqua e solo occasionalmente di sono immersi fino a un massimo di 870 metri.
In generale, le popolazioni di salmoni più vicine dal punto di vista geografico tendono a sfruttare la stessa area dell’oceano per la caccia e l’approvvigionamento di cibo. Le popolazioni fra loro più lontane, invece, tendono a nutrirsi in regioni dell’oceano diverse, sperimentando regimi alimentari diversi a causa delle diverse temperature del mare.
Ad esempio, il salmone irlandese vive a temperature più calde (5-16°C), mentre quello norvegese si adatta a temperature più rigide (0-10°C). Queste differenze di temperatura non solo contribuiscono alle variazioni nella sopravvivenza e nella crescita degli animali, ma risentono anche moltissimo dei cambiamenti climatici in atto e le popolazioni del sud, come quelle irlandesi, sembrano essere maggiormente a rischio rispetto a quelle del nord: per loro le distanze da coprire per arrivare al cibo si allungano, e il tempo da dedicare alla caccia e al sostentamento diminuisce, con conseguenze gravissime per la loro sopravvivenza.
Questa nuova ricerca suggerisce che i cambiamenti climatici possono avere un impatto maggiore sulle popolazioni di salmoni provenienti da aree più calde e più a sud – spiega il professor Paddy Gargan. – Questo perché la distanza e il tempo richiesto per viaggiare verso le aree dove questi animali si nutrono aumenterà sempre più, se le acque oceaniche continueranno a riscaldarsi come stanno facendo.
Fonte: Scientific Reports
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