Oggi è la Giornata mondiale del cervello, quest’anno dedicata al Parkinson (ai tempi del coronavirus)
Oggi 22 luglio si celebra la Giornata mondiale del cervello dedicata, per questa sesta edizione, alla sensibilizzazione verso il morbo di Parkinson
“Accendi il cervello!”, “Cosa hai nel cervello?”. È lasciato lì spesso, il nostro cervello, ridotto al rango di un organo qualsiasi. Eppure il cervello è l’organo più importante dell’organismo: plasma ogni azione, controlla il nostro corpo, comanda i nostri sensi. Guai a bistrattarlo! Ma, ahinoi, in molti devono combattere con patologie degenerative e quel cervello comincia a fare i capricci.
È il caso della malattia di Parkinson, sulla quale è incentrata proprio la sesta Giornata mondiale dedicata al cervello. Il World Brain Day 2020, infatti, si focalizza su quanto è possibile mettere in atto per sostenere una migliore assistenza ai pazienti affetti da Parkinson.
Giornata nazionale del Parkinson: come riconoscere la malattia e tutte le informazioni
La World Federation of Neurology (WFN), che ha fondato e coordina l’evento, quest’anno ha infatti collaborato con la International Parkinson and Movement Disorder Society (MDS) per concentrarsi sull’impatto che il Parkinson ha sugli individui e sulla società.
La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa del cervello che colpisce oltre 7 milioni di persone di tutte le età in tutto il mondo. Può avere un impatto sul movimento e su quasi tutti gli aspetti della funzione cerebrale. In più, le persone con il morbo di Parkinson possono essere particolarmente colpite dall’attuale pandemia di Covid-19.
Si tratta di una malattia provocata dalla progressiva morte delle cellule nervose del cervello che producono il neurotrasmettitore dopamina, che controlla i movimenti del corpo. Per questo il Parkinson si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala a causa della degenerazione di neuroni. Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata alfa-sinucleina, che spanderebbe la malattia in tutto il cervello.
Oltre a tremore e rallentamento (bradicinesia), ci sono altri sintomi evidenti come:
- perdita del senso dell’olfatto e, in alcuni casi, anche la perdita del gusto
- disturbi del sonno
- stitichezza e gas intestinale
- rigidità nell’espressione facciale, persistente dolore al collo persistente e ridotto movimento delle braccia
- difficoltà nel pronunciare le parole
- eccessiva sudorazione
- cambiamenti di umore e di personalità
Tutti sintomi che rendono evidente una cosa: in questi tempi di pandemia, diagnosticare la malattia o assistere i malati di Parkinson risulta quanto mai delicato. E non solo:
Tra i punti più importanti messi in rilievo dalla World Federation of Neurology, e su cui lavorare, ci sono infine quelli degli standard di cura, con “l’accesso a cure neurologiche di qualità, trattamenti che cambiano la vita e farmaci essenziali non disponibili in molte parti del mondo – dicono dalla Wfn, secondo cui “sono necessarie risorse aggiuntive per aiutare a sbloccare la causa, l’insorgenza, la progressione e il trattamento di questa malattia in tutte le età”, e infine della diagnosi precoce.
Fonte: WFN
Leggi anche:
- Cervello: scoperta la mappa delle emozioni umane ed è tutto merito di Forrest Gump
- Scienziati italiani scoprono la molecola che ringiovanisce il cervello e blocca l’Alzheimer
- Morbo di Parkinson: 10 sintomi più comuni
- Cibi ricchi di flavonoidi per combattere il Parkinson