‘Openpolis-Con i Bambini’: giovani lombardi affamati di web, edilizia scolastica e Tpl

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MILANO – Con 1.6 milioni di minori su 10 milioni di abitanti, la Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di residenti sotto i 18 anni e una della tre (insieme a Emilia-Romagna e Lazio) a non avere registrato un calo di presenze di bambini e ragazzi negli ultimi anni. Minori le cui condizioni di vita, con differenze nette tra le province e dentro le province stesse, sono determinate da diseguaglianze vecchie e nuove su tre fronti: accesso digitale, edilizia scolastica e trasporti. Divari che sono esplosi con violenza durante la pandemia e che oggi rischiano di saldarsi, passato e presente, finendo per lasciare indietro interi territori, specialmente sul fronte di una digitalizzazione che deve diventare sempre più inclusiva.

È quanto emerge, in sintesi, dalla seconda edizione del report sulla povertà educativa in Lombardia di Openpolis e impresa sociale ‘Con i bambini’ che è stato presentato questa mattina presso la Sala del Gonfalone di Palazzo Pirelli. I saluti istituzionali sono spettati al ‘padrone di casa’ Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, e alla neo-assessora alla Famiglia Alessandra Locatelli. Con Dario Violi, consigliere regionale pentastellato e membro dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale che ha promosso l’evento, collegato in video da Roma Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo economico e presidente del Comitato d’indirizzo del fondo intergovernativo per il contrasto della povertà educativa minorile.

“Le istituzioni- ha detto Violi- non sono abituate a ragionare sui dati e le politiche finora adottate quasi mai hanno tenuto conto delle reali esigenze dei territori. Considerato che nei prossimi anni sarà sempre più necessario conciliare la vita lavorativa con quella familiare, è inaccettabile che solo il 34% delle famiglie lombarde sia raggiunto dalla banda larga ultraveloce. Inoltre, i divari tra città e provincia sono ancora troppo marcati, anche all’interno di una regione sviluppata come quella della Lombardia. Pertanto, credo che la diffusione delle connessioni ultraveloci e la digitalizzazione debbano essere al centro delle battaglie politiche dei prossimi anni”.

A illustrare il report è intervenuto Vincenzo Smaldore dell’osservatorio sulle povertà educative di Openpolis e ‘Con i bambini’; a commentarne i risultati, invece, il presidente di fondazione Cariplo Giovanni Fosti e il presidente di ‘Con i bambini’ e fondazione ‘Con il Sud’ Carlo Borgomeo. “L’osservatorio- ha detto Smaldore- ogni settimana pubblica nuovi approfondimenti su scuola, cultura, sport e servizi sociali in tutti i comuni italiani. La Lombardia è la regione con più minori ed è presente in tutte le nostre analisi. Il confronto fra comuni permette di individuare, anche nelle realtà più virtuose, le zone deprivate e con maggiori criticità. Nella precedente edizione di questo report abbiamo ricostruito il fenomeno povertà educativa; quest’anno, data la fase Covid, ci siamo concentrati su tre aspetti salienti: accesso digitale, edilizia scolastica e trasporti”.

La povertà educativa minorile è un fenomeno preoccupante che interessa tutto il Paese, non solo le regioni meridionali o le aree con più criticità- ha sottolineato Carlo Borgomeo- I tantissimi progetti che con il Fondo sono stati avviati in aree economicamente avanzate come la Lombardia ne sono la prova. Al contempo, questi interventi rappresentano anche la migliore risposta possibile al problema, perché è una risposta corale e di corresponsabilità, da ‘comunità educante’, verso bambini, ragazzi e famiglie in difficoltà. Soprattutto in questa fase, con l’acuirsi delle diseguaglianze educative e sociali- conclude Borgomeo- le nuove generazioni pagano il prezzo più alto della crisi e dovrebbero essere la priorità delle priorità“.

“Il futuro di un Paese- ha detto Giovanni Fosti- dipende dalle sue persone e dalla possibilità che queste avranno di realizzarsi: la povertà educativa è una ferita inaccettabile per il singolo e per la comunità perché mina la possibilità di crescita e di sviluppo personale e collettiva e crea profonde divisioni. Il contrasto alla povertà educativa è un’azione generativa per la costruzione del futuro: non si tratta solo di risolvere problemi puntuali, ma di lavorare insieme perché le condizioni di accesso all’educazione siano disponibili a tutte le persone sul territorio, anche a fronte dei grandi mutamenti che stiamo vivendo, prima fra tutti la trasformazione digitale”.

OPENPOLIS-CON I BAMBINI: BANDA LARGA IN SOLO 34% LOMBARDIA

Prima dell’inizio dell’emergenza da coronavirus- si legge nella seconda edizione del report sulla poverta’ educativa in Lombardia di Openpolis e impresa sociale ‘Con i bambini’ presentato questa mattina a Palazzo Pirelli- solo un terzo (il 34%) delle famiglie lombarde era raggiunta dalla banda larga ultraveloce. Ma se la sfida sul piano europeo è l’estensione di tale tecnologia, per quanto riguarda la Lombardia bisogna considerare che il 10% dei minori vive in aree montane, notoriamente più difficili da raggiungere e coprire.

Così, per la banda larga ultraveloce, nell’area metropolitana di Milano c’è una copertura superiore al 60% (dato che varia molto tra centro, periferie e hinterland) mentre nella provincia di Sondrio la copertura è del 14%. Sempre guardando a Milano, le scuole dell’area comunale sono, sul piano nazionale, tra le più fornite di dispositivi digitali. Quasi la metà degli studenti milanesi (44,5%) studia in un plesso con oltre 10 computer, contro il 36-37% di Roma e Napoli. Allo stesso tempo, però, non è affatto trascurabile la quota di alunni che frequentano scuole che dichiarano zero dispositivi: sono il 14% del totale.

Tenendo conto che per circa il 40% delle scuole questo dato non è disponibile, avvisano da Openpolis, la più elevata concentrazione di plessi con un maggior numero di pc, a Milano, si riscontra nelle zone corrispondenti ai cap 20131 (zona Casoretto-Città studi), 20161 (Affori-Bruzzano) e 20149 (Portello-Fiera). Nella prima, il numero di dispositivi raggiunge i 31,7 pc e tablet ogni 100 alunni, cioè quasi 1 computer ogni 3 studenti nelle scuole della zona. Nella seconda il dato supera i 20 pc e tablet ogni 100 alunni. Nella terza, sono circa 16 ogni 100 studenti.

OPENPOLIS-CON I BAMBINI: SCUOLE VECCHIE, SPECIE SUD LOMBARDIA

Parlando di edifici scolastici, la seconda edizione del report sulla poverta’ educativa in Lombardia di Openpolis e impresa sociale ‘Con i bambini’ rivela che il 20,43% degli immobili (cioè 1 su 5) ha più di cinquant’anni, ossia è “vetusto” (secondo la categorizzazione stilata dal ministero dell’Istruzione). Un dato che supera la media nazionale (17,83%), anche in questo caso con forti differenze interne: nelle province di Cremona, Pavia e Mantova oltre il 30% delle scuole sono classificate come vetuste. Seguono i territori di Lodi e Como con 20,43%.
Patrimonio edilizio mediamente più recente della media nazionale nelle province di Lecco, Sondrio, Milano e, in particolare, Monza e Brianza, dove solo il 13,8% degli edifici è vetusto. Nella più giovane provincia lombarda, Monza è la città con più scuole vetuste; Brugherio fa centro con 0 su 12.

OPENPOLIS-CON I BAMBINI: TPL SCUOLE OK A BERGAMO. MENO A MILANO

In tema di viabilità scolastica- la terza criticità evidenziata dalla seconda edizione del report sulla poverta’ educativa in Lombardia di Openpolis e impresa sociale ‘Con i bambini’ presentato questa mattina a Palazzo Pirelli- sono 6 su 12 le province lombarde con più del 90% di scuole raggiungibili col trasporto pubblico (urbano, interurbano o ferroviario); dato abbastanza positivo che fa il paio con un altro ancora più lusinghiero (superiore alla media nazionale di 86%) per cui l’89,2% degli edifici scolastici della regione sono raggiungibili con un mezzo alternativo all’auto privata (tpl o scuolabus).

Analizzando i singoli territori, Bergamo ha il record regionale di 97,7%: solo 2 comuni su 243 hanno scuole non raggiungibili da mezzi pubblici, sono montani e situati a nord della provincia. Non finisce qui: i dieci comuni con più residenti in età scolastica offrono edifici scolastici raggiungibili al 100% con il trasporto pubblico. Un dato che conferma l’ampia diffusione del servizio sul territorio provinciale.

Così non è, invece, per Milano. Nell’unica città metropolitana lombarda, ad esempio, il 78,6% degli edifici scolastici statali è raggiungibile attraverso il trasporto pubblico locale. Una quota inferiore alla media regionale (89%) a quella nazionale (86%), che colloca il territorio all’ultimo posto nella classifica delle province lombarde. Nel 62% dei comuni tutte le scuole sono collegate da mezzi del tpl, tra i comuni a quota 0% Cesate e Gessate, ma solo 3 dei 10 comuni con più minori hanno tutte le scuole ben servite e si tratta di Paderno Dugnano, Rozzano e San Giuliano Milanese. Centotredici le scuole statali non collegate nel comune di Milano; 2 su 21 i plessi scolastici di Cologno Monzese che sono accessibili ad almeno un mezzo di trasporto pubblico.

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