Oscar 2021, nomination per nomination le previsioni sui vincitori in base al medagliere del cinema
La Notte degli Oscar 2021 è arrivata e urge un ripasso di nomination e vittorie ai fini di previsioni e pronostici perché mai come quest’anno è difficile immaginare cosa accadrà e quale cinema vincerà, almeno per noi italiani ancora digiuni di quasi metà dei titoli in corsa. Per carità, ci si può appoggiare ai trend dei Bookmaker e al giudizio di chi frequenta i database dedicati ad amanti della settima arte e penne dello spettacolo, ma qui noi preferiamo fare qualche deduzione a partire dall’attuale medagliere del cinema. Chi sembra aver imboccato una parata trionfale fino al Dolby Theatre di Los Angeles e quali sono i candidati che si sono limitati a raccogliere solo nomination?
Di seguito l’elenco per le principali categorie
Oscar al miglior film, il favorito è Nomadland
Tutti gli aspiranti all’Oscar dell’edizione vantano nomination nelle categorie più importanti, ma solo tre hanno parecchie candidature (Nomadland, Judas and the Black Messiah e The Father, che in Italia uscirà come Nulla è come sembra). Il punto è che Nomadland non ha fatto che vincere da quando ha preso il Leone d’oro alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia. Ha vinto il festival di Toronto, il Golden Globe per il miglior film drammatico, l’Independent Spirit Award, il Bafta (e il British Independent Award), è il film dell’anno per l’American Film Institute e per il Directors Guild of America.
Noi non lo vedremo che a fine mese, in streaming su Disney+, ma come tutti nel mondo abbiamo capito che segna un nuovo e diverso passo. Non è solo un film indipendente o a basso costo, porta in primo piano una tematica forte e quasi mai raccontata (quella degli americani senza una casa che vivono in camper o roulotte spesso spostandosi anche tutti assieme), ed è in qualche modo un’opera diversa, che non è esattamente documentario, ma nemmeno propriamente fiction e nemmeno una ricostruzione dei fatti, per essere piuttosto uno spazio nuovo.
Oscar alla migliore regia, la favorita è Chloé Zhao
La corsa di Cloe Zhao è stata in tutto e per tutto simile a quella del suo film, ed è molto difficile che qualcuno tra i colleghi nella cinquina dei registi selezionati per l’Oscar nel 2021 possa fermarla. Questo anche se alcuni sono dei veterani (David Fincher e Thomas Vinterberg) o dei registi tra i più interessanti del momento (Emerald Fennel, Lee Isaac Chung)
Oscar al miglior attore protagonista, il favorito è davvero Chadwick Boseman?
Riz Ahmed e Steven Yeun sono alla loro prima candidatura, con pochissime speranze di farcela (anche se l’interprete di Sound of Metal si è portato a casa un Independent Spirit Award nei giorni scorsi).
Chadwick Boseman, scomparso nel 2020, ha infatti già conquistato Golden Globe a SAG postumi quest’anno. Difficile anche per Anthony Hopkins, 83 anni e 60 di carriera fatti nel 2020, batterlo. Con la sua interpretazione in The Father ha vinto negli ultimi 60 giorni un Bafta e un Indipendent British Award, che suonano più di consolazione (in patria), che, l’anticamera di un nuovo Oscar, dopo quello ricevuto 29 anni fa per Il Silenzio degli Innocenti.
Alla sua sesta nomination, la seconda di fila, visto che l’anno scorso era in lizza come miglior non protagonista per I due papi, l’Oscar ci starebbe bene (e per intensità lo meriterebbe davvero lui in questa edizione), ma al 90% dovrà accontentarsi dei festeggiamenti per i 30 anni del Il Silenzio degli Innocenti e i 20 di Hannibal.
Sembra fuori dai giochi anche Gary Oldman: 63 anni, 40 di carriera nel 2022, è alla sua 3a nomination, ma ha vinto 3 anni fa con L’ora più buia nei panni di Winston Churchill e i bis ravvicinati sono rari. Se poi nella corsa, non si è tirato su niente prima del gran finale, è praticamente impossibile.
Oscar alla migliore attrice protagonista, la favorita è Viola Davis
Nella gara per l’Oscar alla migliore interprete femminile, c’è una favorita, ma la competizione resta decisamente più aperta alle sorprese.
Viola Davis, candidata per Ma Rainey’s Black Bottom come Chadwick Boseman, celebra nel 2021 25 anni di carriera con una quarta nomination, dopo aver vinto nel 2012 con The Help. Purtroppo per lei ha vinto il premio del sindacato degli attori (SAG), ma non è detto che basti senza Golden Globe. Di solito la doppietta porta più fortuna. Il globo d’oro 2021 lo ha conquistato Andra Day (The United States vs. Billie Holiday), al suo battesimo nella corsa per gli Academy Awards. Anche la vincitrice dell’ultima Coppa Volpi veneziana, Vanessa Kirby (Pieces of a Woman) è alla sua prima volta agli Oscar, ma con meno “mostrine” sulla spalla in questa competizione. Si potrebbe dire quasi la stessa cosa di Carey Mulligan, che di nomination agli Academy ne aveva già avuta una e ora è alla sua seconda, solo che un premio in questi mesi lo ha raccolto per Una donna promettente e, anche se non ha un peso specifico altissimo in questa gara, dice molto sulla qualità della sua interpretazione in questo film, visto che è il Critics Choice Award. Infine, la concorrente più pericolosa per Viola Davis: Frances McDormand. L’interprete di Nomadland ha collezionato negli anni 6 nomination e ha vinto appena 3 anni fa la statuetta d’oro per Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Sarebbe bello un suo bis, ma ha vinto solo un Bafta, che rispetto a Golden Globe e SAG, probabilmente non è abbastanza.
Oscar al miglior attore non protagonista, tutto indica Daniel Kaluuya
Totalmente diversa la questione dell’Oscar al miglior attore non protagonista. Nella cinquina ci sono due interpreti da Judas and the Black Messiah (Daniel Kaluuya e Lakeith Stainfiel), ma al 99%, anche rispetto agli altri "competitor" – Sacha Baron Cohen ( Il processo ai Chicago 7), Leslie Odom Jr. (One Night in Miami…) e Paul Raci (Sound of Metal)- , vincerà Kaluuya.
Il motivo? Arriva alla Notte degli Oscar con la tripletta migliore possibile: Golden Globe, Bafta e SAG.
Oscar alla migliore attrice non protagonista, la favorita è senza dubbio Youn Yuh-jung
La questione dei migliori attori non protagonisti sembra già risolta in generale.
Anche per la migliore interprete femminile, infatti, c’è già una vincitrice ed è Youn Yuh-jung che per la sua performance in Minari ha già ricevuto Bafta e SAG.
Nessuna statuetta raccolta in stagione, invece, per le altre quattro contendenti: Maria Bakalova (Borat 2) , Glenn Close ( Elegia americana), Olivia Colman (The Father) e Amanda Seyfried (Mank). E il Golden Globe, direte voi? Non coincidendo la cinquina, è andato a un’altra (Jodie Foster per The Mauritanian). Spiace già per Glenn Close, la veterana del gruppo, qui alla sua ottava nomination e ancora digiuna di un Academy Award (cosa quasi incomprensibile visto che tra le nomination spuntano alcuni dei ruoli per cui la si ama di più, come Il grande freddo, Attrazione fatale, Le relazioni pericolose e Albert Nobbs).