ROMA (ITALPRESS) – “Per la funzione che può avere lo sport, non
credo possa perdere la scommessa di essere oggi uno strumento di
dialogo. Un mezzo per la costruzione di ponti e non di barriere”.
Lo ha detto il presidente del Cip Luca Pancalli a margine della
consegna del riconoscimento di “Ambassador” del premio letterario
sportivo Invictus, commentando la possibilità per gli atleti russi e bielorussi di partecipare in forma neutra alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024. “Per vocazione, poi, il nostro
comitato deve abbattere le barriere – ha aggiunto Pancalli –
Ciascuno di noi appartiene a organismi nazionali che fanno
riferimento a quelli sovranazionali che stanno tentando di
individuare una sintesi tra visioni molto diverse. Non so se si
potrà trovare, è un periodo difficile”.
Il numero uno del Cip ha anche parlato della funzione del giornalismo sportivo che “non è soltanto quello di fare cronaca e narrare i risultati sportivi, ma di sapere che attraverso questa narrazione si può contribuire al cambiamento del nostro Paese, sotto il profilo culturale ed educativo. Che è un pò la sintesi di quello che noi stiamo facendo con il mondo paralimpico”. Ed a proposito di giornalismo sportivo, il numero uno del Cip ha anche ricordano Gianni Minà scomparso ieri. “Lo conoscevo, forse non tutti sanno che è stato uno dei primi giornalisti attenti al nostro mondo quando nel 1976 era vicino a quella spedizione in Canada per una manifestazione che non poteva essere ancora chiamata Paralimpiade, ma lui in quegli anni aveva capito che qualcosa intorno a noi stava cambiando. E’ stato un grande
giornalista e un grande uomo di letteratura. Ha avuto la
sensibilità di avvicinarsi con curiosità e rispetto a ciò che gli
accadeva intorno”, ha concluso Pancalli.
– foto spf/Italpress –
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