Papaleo “Il Sud ha bisogno di sognare e di iniezioni di fiducia”
Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – “Il Sud non ha bisogno di essere ancor più depresso. Il Sud ha bisogno di reagire e di iniezioni di fiducia, ha bisogno di qualcuno che lo convinca della sua bellezza, della sua potenzialità e della sua capacità di sognare. Mi sono prestato nel raccontare questo sogno calcistico un pò velleitario, qualcosa […]
ROMA (ITALPRESS) – “Il Sud non ha bisogno di essere ancor più depresso. Il Sud ha bisogno di reagire e di iniezioni di fiducia, ha bisogno di qualcuno che lo convinca della sua bellezza, della sua potenzialità e della sua capacità di sognare. Mi sono prestato nel raccontare questo sogno calcistico un pò velleitario, qualcosa che non si potrebbe realizzare. Ma bisogna essere ambiziosi nel sogno. Nel Sud abbiamo bisogno di fare sogni grandi, di capire che veramente possiamo riscattarci e che possiamo avere un ruolo determinante nella società. Io stimo il Nord ma amo il Sud. Sono molto contento di avere avuto l’occasione di raccontare un meridionale che sogna alla grande”. Così Rocco Papaleo oggi alla Festa del cinema di Roma, durante la conferenza stampa di “Us Palmese”, il nuovo film di Marco e Antonio Manetti, incentrato su un appassionato di calcio e tifoso della Palmese, squadra di calcio dilettantistico, che organizza una raccolta fondi per far comprare alla società un campione del Milan, frenato dal carattere difficile e rissoso.
Il personaggio del calciatore, anche secondo i registi, presenta dei riferimenti a Mario Balotelli: “Noi non abbiamo sviluppato il personaggio pensando a Balotelli, ma lui ha quel tipo di talento, quello di chi da ragazzino amava il calcio, ma quando va in campo sembra odiarlo. Lui è l’esempio di colui che odia ciò che ama per colpa della pressione. Ma il discorso è generale e riguarda un pò tutti i calciatori. Però nel cuore del personaggio, Balotelli c’è. Il film è un pò il sogno di quello che Balotelli avrebbe potuto fare se fosse andato per un pò a giocare tra i dilettanti”. Secondo i Manetti, il film “parla di corruzione umana. Di quando lo sport e, in particolare, il calcio finiscono per non essere più uno sport di squadra. Di quando vincono l’individualismo e la voglia di affermarsi davanti al divertimento puro. Abbiamo pensato di raccontare un campione che ha perso la sua passione e che va a giocare con i dilettanti a Palmi, in una cittadina della Calabria, dove ritrova se stesso. E’ venuto per aiutare la Palmese, ma sarà la Palmese ad aiutare lui. Il Sud viene raccontato sempre con una retorica negativa, tra crimine e folklore. Non volevamo raccontarlo così. Il Sud si sottovaluta, e quelli che se ne vanno spesso lo sottovalutano”, hanno concluso i registi.
foto: xp2/Italpress
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