Pensava di avere la demenza, invece aveva la malattia di Lyme: era stata morsa da una zecca nel 1989
Per 29 lunghi anni la signora Pauline Bowie 54 anni e madre di tre figli, aveva pensato di essere affetta da demenza precoce: confusione mentale, mal di testa, dolori muscolari, incontinenza. Tutto faceva pensare ad un principio di Alzheimer, ma mai una diagnosi fu più sbagliata.
Per quasi tre decenni la donna si è rivolta agli specialisti più disparati, cercando di trovare una cura a quei sintomi apparentemente inspiegabili soprattutto per una persona giovane come lei.
La sua situazione fisica ha continuato a peggiorare finché Pauline, nel 2018, non ha sentito parlare in televisione di una malattia chiamata Malattia di Lyme, un’infezione batterica trasmessa dal morso delle zecche: i sintomi descritti erano molto simili a quelli provati da lei.
Per questo motivo Pauline ha inviato i propri campioni di sangue ad un laboratorio tedesco affinché fossero analizzati. Da qui, l’incredibile esito: anche lei soffriva di malattia di Lyme, a seguito del morso di una zecca avvenuto durante un viaggio negli Stati Uniti nel lontano 1989!
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Insomma, Pauline ha combattuto contro la sua malattia per quasi trent’anni prima di ricevere l’attenzione e le cure mediche adeguate alla sua patologia – quando sarebbe bastata una cura a base di antibiotici di quattro settimane per guarire completamente.
Dopo la diagnosi e l’inizio di una cura adeguata alla malattia di Lyme, Pauline ha iniziato immediatamente a sentirsi meglio e i sintomi sono presto spariti – in primis, la nebbia nella mente, ciò che maggiormente spaventava la donna, perché la portava a dimenticare praticamente ogni cosa.
Da ragazza, all’età di 21 anni, Pauline aveva lavorato per l’agenzia di viaggi Camp America e aveva compiuto un viaggio nel Michigan nell’agosto del 1989. Durante quell’occasione era stata morsa da una zecca e aveva contratto la malattia di Lyme.
Dopo il morso della zecca, aveva sofferto di febbre alta per alcune settimane, e aveva sviluppato anche un’eruzione cutanea in corrispondenza del morso, diagnosticata e trattata erroneamente come tigna. Da quel momento, la sua salute aveva continuato a peggiorare – apparentemente senza un motivo.
Dopo la diagnosi effettuata in Germania, la vita di Pauline è tornata più o meno normale: segue un’alimentazione sana, tiene sotto controllo i parametri clinici, prende delle medicine di mantenimento; in caso di dolori forti alla testa o alle articolazioni, il medico le ha prescritto trattamenti mirati a base di antibiotici.
La donna ha anche fondato un’associazione per sensibilizzare le persone su questa malattia poco nota, che può compromettere un’intera esistenza se non trattata in tempo, e per tenere alta l’attenzione sulle zecche, animaletti piccoli ma potenzialmente molto pericolosi.
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Fonte: Facebook
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