Per l’arcivescovo Viganò, coronavirus e proteste sono parte di un complotto contro Trump
L’arcivescovo ed ex ambasciatore del Vaticano negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò ha scritto una lettera a Donald Trump, pubblicata dal sito Life Site News, per dichiarare il proprio appoggio al presidente, considerato vittima di “una colossale opera di ingegneria sociale” e complimentarsi con lui per la gestione dell’epidemia di coronavirus e delle manifestazioni antirazziste nel paese. Trump ha diffuso le parole di Viganò con un tweet, dichiarandosi onorato e sperando che tutti, “religiosi o meno”, possano leggerle.
So honored by Archbishop Viganò’s incredible letter to me. I hope everyone, religious or not, reads it! https://t.co/fVhkCz89g5
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 10, 2020
Viganò è una figura abbastanza controversa nel mondo ecclesiastico e appartiene all’ala più conservatrice della Santa Sede, quella che si oppone all’attuale pontefice. Ha ricoperto incarichi di responsabilità per contro del Vaticano, come quello di segretario del governatorato dello stato, ma è stato coinvolto in varie vicende di cronaca: dallo scandalo Vatileaks fino alle accuse rivolte a Papa Francesco per aver taciuto sugli abusi sessuali del cardinale Usa, Theodore McCarrick.
Cosa c’è scritto nella lettera
La lettera si basa sull’assunto che nel mondo si stia consumando uno scontro biblico tra due schieramenti: da un lato i “figli della luce”, dall’altro i “figli delle tenebre”, nientemeno. “I primi sono oggetto di una sorta di discriminazione che li pone in una situazione di inferiorità morale rispetto ai loro avversari, che ricoprono spesso posti strategici nello stato, nella politica, nell’economia e anche nei media. Per un fenomeno apparentemente inspiegabile, i buoni sono ostaggio dei malvagi”, scrive l’arcivescovo. Secondo Viganò, Trump sarebbe un difensore dei figli della luce, mentre i suoi avversari politici apparterrebbero al secondo gruppo e lotterebbero ogni giorno per “demolire la famiglia e la nazione, sfruttare i lavoratori per arricchirsi indebitamente, fomentare le divisioni intestine e le guerre, accumulare il potere e il denaro”. Tra le varie azioni che possono essere ascritte ai figli delle tenebre, sempre stando ai contenuti della lettera, ci sono le manifestazioni di questi ultimo giorni e la pandemia di coronavirus. Viganò ha parlato di una “colossale operazione di ingegneria sociale” per quanto riguarda il Covid e di proteste di piazza “strumentali a chi vorrebbe veder eletto, alle prossime presidenziali, una persona che incarni gli scopi del deep state”. Uno scontro, quindi, tra bene e male in cui il presidente degli Stati Uniti sta provando a limitare l’attività di chi complotta contro di lui. Proprio per questo l’arcivescovo ha lodato l’operato del presidente, comprese le ultime visite al Santuario di Giovanni Paolo II e alla St. John Church a Washington.
Nella lettera, viene dato ampio spazio a tutte le teorie vessillo dei complottisti: mondialismo, pensiero unico, nuovo ordine mondiale e massoneria. Elemento comune tra tutte è la volontà di “scacciare Dio dai tribunali, dalle scuole, dalle famiglie e forse anche dalle chiese”. E anche la Chiesa ne è rimasta vittima. Infatti, per Viganò “come vi è un deep state, così vi è anche una deep church che tradisce i propri doveri e rinnega i propri impegni dinanzi a Dio. Così, il Nemico invisibile, che i buoni governanti combattono nella cosa pubblica, viene combattuto dai buoni pastori nell’ambito ecclesiastico”.
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