Petrucci “Fidatevi di Pozzecco, politica rispetti lo sport”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho sempre seguito Pozzecco da giocatore, ha quel qualcosa in più di cui ci si può innamorare. Ho sempre avuto un rapporto particolare con lui. E’ un entusiasta, un vincente, anche lui ha vissuto momenti delicati che lo hanno fatto crescere e maturare, ovvio che quando si ingaggia un allenatore si fa una scommessa e io sono convinto che sia quella giusta: oosservo in lui caratteristiche importanti, adeguate, adatte alla panchina della Nazionale”. Giovanni Petrucci è convinto della scelta di affidare la panchina dell’Italia a Gianmarco Pozzecco, subito chiamato nelle prossime settimane a impegni importanti: prima due delicate partite di qualificazione ai Mondiali e poi gli Europei. “Se possiamo fidarci della Nazionale? Certo – spiega Petrucci in un’intervista a ‘Il Corriere della Serà – La spinta per un presidente federale è la fiducia, la speranza, senza questa motivazione meglio si ritiri a vita privata. Come dirigente ho naturalmente vinto e perso, nel basket e nel calcio: compito del presidente federale è fare delle scelte, giuste o sbagliate che siano”.
Petrucci si sofferma poi su questioni di politica sportiva. “C’è una tendenza ormai consolidata a criticare e osteggiare le strutture sportive, dal Coni alle federazioni. Uomini che siedono in Parlamento da decenni pretendono di costruire leggi che invadono la vita delle federazioni, vogliono minarne autonomia e organizzazione – osserva il numero uno della Fip – Con la legge attuale un presidente come Malagò, che potrebbe un giorno governare il Cio, non può più ricandidarsi alla guida del Coni. Ma ci rendiamo conto? Spero in una svolta e maggiore rispetto verso lo sport. Barelli opposto a Malagò? Sono uomini intelligenti e dirigenti preparati. Aggiungo una terza personalità: Angelo Binaghi, guida del tennis italiano, anche lui in forte tensione con Malagò. Non è necessario amarsi, ma da uomini di sport è bene trovare un percorso comune. Io paciere? Ci proverò. Le vie del Signore sono infinite”. Per il suo futuro, invece, Petrucci ha le idee chiare: “Non mi ricandiderò alla Fip. Penso di aver dato tutto al basket, faccio un passo indietro. Confido in un uomo di sport, magari un ex giocatore, stimo molto Datome, ma non necessariamente deve essere figlio del basket. Io, invece, posso fare ancora molte cose nella mia vita”.
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(ITALPRESS).

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