PFAS: Trump contro la proposta di legge per ridurre l’esposizione dell’acqua e delle falde alle sostanze chimiche inquinanti
Donald Trump continua a schierarsi dalla parte dei PFAS, sostanze chimiche nocive che avvelenano i cittadini. Martedì scorso, la Casa Bianca ha annunciato che il presidente americano vuole porre il veto su un progetto di legge che vorrebbe tenere queste sostanze lontane dalle falde acquifere.
PFAS, di loro ne abbiamo parlato tante volte. Sono in pratica, una famiglia di composti chimici usati prevalentemente in campo industriale. Tecnicamente sono catene alchiliche idrofobiche fluorurate ovvero acidi usati in forma liquida con una struttura che li rende resistenti ai processi di degradazione.
Li troviamo ormai dappertutto dai tappeti alle padelle, dall’abbigliamento alla carta e servono per rendere resistenti ai grassi e all’acqua i prodotti. Il punto è che se smaltiti illegalmente o non correttamente nell’ambiente, le PFAS penetrano nelle falde acquifere e, attraverso l’acqua, raggiungono i campi e i prodotti agricoli e dunque gli alimenti. Diventano così tossici non solo per l’uomo, ma anche per tutti gli organismi viventi. Se presenti nell’aria, lentamente ricadono sul suolo in un tempo stimato di giorni o settimane.
Tutte dinamiche che non sembrano interessare però al presidente Trump. La deputata democratica del Michigan Debbie Dingell, ha presentato un proposta di legge per la riduzione dell’esposizione alle sostanze perfluoroalchiliche. Le PFAS, come sappiamo, una volta assunti rimangono nel corpo e non vengono espulsi, sono state quindi fatte correlazioni anche con la formazione di alcuni tipo di cancro e l’inquinamento della falda acquifera.
“PFAS è una chiara minaccia per la salute umana e il nostro ambiente”, ha scritto Dingell. “La realtà è che molta contaminazione è collegata ai siti militari e al Dipartimento della Difesa che vorremmo ripulire da queste sostanze pericolose”.
Ma l’amministrazione Trump “si oppone fortemente” al passaggio dell’atto perché non sarebbe conveniente e minaccia di porre il veto se la proposta arrivasse al Parlamento aggiungendo anche di voler sostituire i requisiti statutari in modo tale da impedire all’EPA di poter prendere decisioni in merito.
Secondo l’inquilino della Casa Bianca:
“I disegno di legge creerebbe un considerevole rischio di contenzioso, stabilendo scadenze temporali e problematiche,imponendo costi sostanziali e ingiustificati alle agenzie federali, statali e locali e ad altre principali parti interessate sia del pubblico e settori privati ”.
E ancora:
“Si richiederebbe anche all’amministrazione di eludere i processi, le procedure e i requisiti legali stabiliti dalle leggi ambientali più fondamentali della nazione”.
Ma alla salute chi ci pensa?
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