Piano Mattei, Iannantuoni (Crui) “Le università sono pronte”

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Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – Il Piano Mattei “rappresenta una indubbia occasione per la collaborazione didattica e scientifica con i Paesi africani indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel progetto pilota”. D’altra parte, “le relazioni accademiche fra l’Italia e l’Africa affondano le radici in una lunga storia di scambi testimoniata dai numeri. A oggi le università […]

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ROMA (ITALPRESS) – Il Piano Mattei “rappresenta una indubbia occasione per la collaborazione didattica e scientifica con i Paesi africani indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel progetto pilota”. D’altra parte, “le relazioni accademiche fra l’Italia e l’Africa affondano le radici in una lunga storia di scambi testimoniata dai numeri. A oggi le università rappresentate dalla CRUI hanno all’attivo con i Paesi coinvolti nel Piano Mattei 773 accordi accademici, e 267 progetti nelle 7 aree strategiche del Piano (sanità, istruzione e formazione, agricoltura, acqua, energia ed infrastrutture, cultura). Inoltre, 13.289 studenti provenienti da Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya frequentano un corso di studi in Italia”. Così in una nota la Conferenza dei rettori delle Università italiane.
“I campi del sapere in cui le università italiane e africane potrebbero approfondire le collaborazioni sono molteplici – ha detto Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI durante l’audizione presso la Commissione Affari e Difesa del Senato – dall’energia rinnovabile all’intelligenza artificiale, dalle biotecnologie alla medicina, dall’agricoltura alla gestione delle acque, solo a titolo esemplificativo. Le università italiane desiderano condividere con le università africane il know-how nel campo della ricerca, del trasferimento delle conoscenze e della formazione, con l’obiettivo di sviluppare rapporti di collaborazione egalitaria e di crescita comune”.
“Tanto i progetti in corso e quanto quelli da immaginare sono estremamente innovativi – ha continuato Iannantuoni – e rappresentano efficaci iniziative di diplomazia scientifica e di costruzione di relazioni internazionali solide fra paesi. Tuttavia, perchè questi progetti realizzino gli obiettivi che si propongono sono cruciali il sostegno e l’investimento della politica”.
In quest’ottica, la CRUI ha proposto: l’attivazione di programmi di dottorato congiunto, sfruttando anche le reti universitarie nell’ambito del PNRR (Centri, Partenariati estesi, Ecosistemi dell’innovazione, Partenariati estesi, infrastrutture dell’innovazione). I dottorati offrono la possibilità agli studenti di trascorrere un anno presso le università italiane;
la realizzazione, nell’ambito del life-long learning, di corsi di formazione per adulti sul capacity building, rivolta soprattutto (a non esclusivamente) a funzionari ed executive officer appartenenti alle classi dirigenti).

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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