Piovono microbi? Una nuova ricerca ha scoperto che i batteri portati dalla pioggia colonizzano le piante

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La pioggia deposita sulle piante microbi fondamentali per la loro salute che, se studiati, potrebbero rappresentare un vantaggio anche nell’agricoltura

Quando piove, le piante non sono colpite solo dalle gocce d’acqua, ma anche da centinaia di microbi nati nella pioggia che finiscono con il diventare parte integrante della comunità microbiale terrestre – chiamata fillosfera. I microbi della fillosfera proteggono le piante da malattie e altri fattori che possono danneggiarle, e comprendere da dove vengano e come lavorino può rivelarsi molto utile per migliorare la salute delle piante.

Infatti, mentre gli studi sul microbioma delle piante si sono concentrati finora sul terreno e sui semi, ora una nuova ricerca condotta dalla Virginia Tech University suggerisce che anche la pioggia costituisce un’importantissima riserva di microbi. I ricercatori hanno osservato una densità più alta di microbi sulle foglie di alcune piante di pomodoro esposte alla pioggia rispetto a quelle cresciute in laboratorio, e hanno condotto alcuni test per determinare se fossero proprio i microbi nati nella pioggia a colonizzare la fillosfera delle piante in questione.

Anche se si tratta di una domanda piuttosto semplice, è in realtà difficile rispondere perché le piante nell’ambiente naturale sono esposte a numerose colonie batteriche che provengono anche dall’aria e dal suolo – pertanto, isolare i batteri della pioggia risulta complicato. Inoltre, anche se la pioggia contiene importanti microbi, le quantità potrebbero essere limitate – un millimetro cubico di pioggia potrebbe contenere anche solo poche cellule microbiali.

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Per isolare le comunità microbiali della pioggia ed inoculare nelle piante in laboratorio i batteri nati nell’acqua piovana, i ricercatori hanno raccolto della pioggia e l’anno filtrata per ottenere acqua sterilizzata ed isolare i microbi. Quest’acqua arricchita di microbi è stata poi vaporizzata sulle piante coltivate in laboratorio.

I risultati dell’esperimento condotto dagli scienziati hanno dimostrato che inoculare le piante con le comunità microbiali contenute nell’acqua piovana ha aumentato la presenza dei batteri (più di 100 comunità batteriche) – indicando che i microbi della pioggia possono colonizzare con successo le piante e crescere sulla loro superficie. Questo suggerisce il ruolo importante dell’acqua piovana come riserva per i batteri della fillosfera.

Gli autori dello studio confidano che questa ricerca possa fare da traino per ulteriori indagini sull’origine dei microrganismi associati alle piante e distribuiti dalla pioggia: più conosciamo i batteri, meglio possiamo usarli a nostro vantaggio per migliorare la salute delle piante. Per esempio, batteri che distruggono gli agenti patogeni delle piante potrebbero essere spruzzati sulle foglie al posto dei pesticidi chimici nell’ottica di un’agricoltura più sostenibile.

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Fonte: Phytobiomes Journal

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