Ponte sullo Stretto, per il WSJ un “progetto imponente”

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Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – Un “progetto imponente” sul quale gli ingegneri hanno lavorato per decenni e che potrebbe aiutare a risolvere “uno dei problemi più grossi del Sud Italia collegando cinque milioni di persone dalla Sicilia al resto d’Italia, portando lavoro e crescita per le regioni meridionali economicamente depresse”. Così il Wall Street Journal descrive il […]

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ROMA (ITALPRESS) – Un “progetto imponente” sul quale gli ingegneri hanno lavorato per decenni e che potrebbe aiutare a risolvere “uno dei problemi più grossi del Sud Italia collegando cinque milioni di persone dalla Sicilia al resto d’Italia, portando lavoro e crescita per le regioni meridionali economicamente depresse”. Così il Wall Street Journal descrive il ponte sullo Stretto in un servizio dedicato al progetto che, se realizzato, darebbe vita al ponte sospeso più lungo al mondo.
“Nessuno ha mai costruito un ponte così grande, è una sfida incredibile”, commenta Raimondo Betti, docente di ingegneria alla Columbia University, esperto di ponti sospesi e consulente sui primi progetti del ponte sullo Stretto negli anni ’90.
“Costruire un ponte lungo più di due miglia (oltre 3 km) in un’area con venti di burrasca e frequenti terremoti non è nè facile nè economico”, spiega il quotidiano statunitense, che per saperne di più ha visitato il laboratorio di ingegneria della Columbia. Il progetto prevede una campata sospesa di 3.300 metri, un impalcato con larghezza totale di 61 metri e due torri poste a terra alte 399 metri. “Due gigantesche torri, ciascuna 100 piedi più alta dell’Empire State Building di New York”, evidenzia il WSJ. Il sistema di sospensione previsto nel progetto è formato da due coppie di cavi.
“Quando un’auto attraversa questo ponte – spiega Betti -, il carico viene trasferito attraverso la sospensione al cavo principale, che lo distribuisce alle torri e agli ancoraggi”. Secondo il docente della Columbia University, l’aspetto sismico è importante ma da questo punto di vista “sappiamo come progettare”, sottolinea. La “preoccupazione maggiore” per questo ponte, prosegue, è “il vento” perchè potrebbe esserci un “movimento eccessivo”. Per questo gli esperti hanno elaborato una soluzione: una nuova tipologia di impalcato denominata “Messina type deck”. Un ponte, quindi, composto da “tre travi, due per il traffico veicolare e quello interno per il traffico ferroviario, che verranno attraversate dal vento come se fosse l’ala di un aereo”, evidenzia Betti. Secondo gli ingegneri, quindi, l’opera potrebbe restare in piedi con venti fino a 186 miglia all’ora, spiega il WSJ, che cita anche altre sfide legate alla costruzione del ponte sospeso più lungo al mondo. In base al progetto, la lunghezza supera per oltre il 50% l’attuale detentore del record, il Canakkale bridge, il ponte sullo stretto dei Dardanelli, in Turchia, ma proprio questo chilometro in più, secondo gli esperti, contribuisce a proteggere il Ponte dall’attività sismica, in quanto “rende il Ponte molto più flessibile”, sottolinea Betti.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).

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