Premio Cristiana Matano, Lampedus’amore nel segno dei diritti umani

Condividi

Tempo di Lettura: 3 minutiPALERMO (ITALPRESS) – Cultura e scrittura si intrecciano con l’amore e l’impegno sociale, sullo sfondo del mare blu che circonda Lampedusa: blu come gli occhi di Cristiana Matano, giornalista di grande spessore andata via troppo presto ma mai dimenticata da colleghi e amici. A lei è dedicato il festival Lampedus’amore, la cui nona edizione è […]

Loading

Condividi
Tempo di Lettura: 3 minuti

PALERMO (ITALPRESS) – Cultura e scrittura si intrecciano con l’amore e l’impegno sociale, sullo sfondo del mare blu che circonda Lampedusa: blu come gli occhi di Cristiana Matano, giornalista di grande spessore andata via troppo presto ma mai dimenticata da colleghi e amici. A lei è dedicato il festival Lampedus’amore, la cui nona edizione è stata presentata nella sala Onu del Teatro Massimo. La kermesse si svolgerà tra il 6 e l’8 luglio e vedrà la presenza di varie personalità del mondo dello spettacolo (incluso il duo comico Ficarra e Picone), parlamentari europei neoeletti in Sicilia e l’attivista egiziano Patrick Zaki, concludendosi con la proclamazione dei vincitori del premio giornalistico internazionale intitolato a Cristiana. La presentazione è stata moderata dalla giornalista Elvira Terranova, tra i dieci giurati del premio, e ha visto la partecipazione di Filippo Mulè, marito di Cristiana e presidente dell’associazione OcchiBlu (che organizza la tre giorni), Roberto Gueli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Tiziana Tavella, presidente di Assostampa Sicilia, Ludovico Giambrone, istruttore direttivo dell’assessorato regionale al Turismo, Andrea Peria Giaconia, presidente del Corecom Sicilia, Aldo Di Piazza, assessore alla Salute per il Comune di Lampedusa e Linosa, e Giacomo Minio, presidente della Fondazione Agrigento capitale della Cultura 2025.
Il tema dell’edizione 2024 è il connubio guerre-migrazioni, accanto al quale non vanno dimenticati l’accoglienza, l’integrazione e i diritti umani: altrettanto importante è il rilancio di un giornalismo di qualità, fatto di reportage e inchieste laddove l’assenza di pace mette a rischio l’incolumità e la vita del giornalista. Il tutto in una terra, Lampedusa, collocata al centro del Mediterraneo e da sempre teatro di sbarchi e confronto tra popoli, ma dove negli ultimi tempi la mancata distribuzione dei quotidiani mette in pericolo la diffusione sul territorio di un’informazione di qualità. Si comincia la sera di sabato 6 luglio a piazza Castello, con l’apertura della manifestazione e la messa in scena dello spettacolo Emigranti, tratto dal testo originale di Slawomir Mrozek. Domenica 7 si aprirà con l’incontro con Patrick Zaki nel pomeriggio, presso l’archivio storico di Lampedusa: l’attivista egiziano presenterà il proprio libro Sogni e illusioni di libertà, edito da La nave di Teseo. La serata sarà invece all’insegna del jazz, con la presenza a piazza Castello dei musicisti Raphael Gualazzi e Simona Molinari. Lunedì 8 la mattina sarà dedicata al convegno ‘L’Europa uscita dalle urne e l’arresa per il voto americano. Come raccontare un mondo al bivio e senza pacè, con la presenza dello stesso Zaki, di alcuni europarlamentari neoeletti e di numerosi rappresentanti della stampa (incluso il presidente nazionale dell’Ordine Carlo Bartoli): il confronto si svolgerà all’aeroporto di Lampedusa.
La sera, per chiudere la kermesse, piazza Castello sarà teatro della cerimonia di consegna dei premi giornalistici per ciascuna delle categorie previste: stampa estera, stampa nazionale sezione cartaceo e agenzia di stampa, stampa nazionale sezione audio-video (televisione, radio e web) e giornalista emergente (under 30). Per l’occasione verrà conferita la cittadinanza onoraria alla conduttrice televisiva Donatella Bianchi e al maggiore dei Carabinieri Marco La Rovere: tra gli ospiti della serata Ficarra e Picone, che prendono parte alla kermesse per la prima volta dalla sua istituzione, e la cantautrice Anna Castiglia.
“Abbiamo trasformato Lampedusa in un laboratorio culturale fatto di incontri e scambi tra gente che incontra sull’isola e gente che ci vive tutto l’anno – racconta Mulè, – Da quando Claudio Baglioni mi assegnò l’etichetta di capitano alla prima edizione di Lampedus’amore non me la sono tolta più. In nove anni abbiamo dato fisicità ai nostri sogni: quando siamo partiti avevamo tante idee, ma non sapevamo fino a che punto saremmo potuti arrivare”. L’auspicio è che da Lampedusa emerga con forza come “non ci può essere futuro senza pace, umanità e integrazione tra popoli: rilanceremo questo messaggio da un luogo simbolo di accoglienza a livello mondiale”.
Gueli parte dal ricordo di Cristiana Matano per celebrare la nona edizione della kermesse: “Il suo sorriso è sempre presente e si alimenta. Saranno tre giorni all’insegna di cultura, divertimento e approfondimento: il voto in Europa e negli Stati Uniti è un tema estremamente importante da trattare in eventi come questo”. Giambrone sottolinea come “lo sviluppo del territorio non può prescindere dalla valorizzazione di una meta turistica come Lampedusa, cui l’assessorato al Turismo con una visione inclusiva uguale a quella che anima il premio”. Di Piazza racconta il suo impatto con Lampedusa e l’importanza che il premio giornalistico riveste per il territorio: “Da Palermo mi sono trasferito nel 1972 e posso dire non aver mai visto un orizzonte marino così bello: la mia frequentazione dell’isola è stata continua e poi è diventata oggetto del mio lavoro di medico. Lo spirito di Lampedus’amore è davvero lodevole, perchè mette il territorio al centro della Sicilia parlando di cultura e coinvolgendo tanti giovani”.

– Foto xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

Loading