Presentato progetto Sport per legalità, Abodi “Fattore educativo”

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Tempo di Lettura: 2 minutiPresentato progetto Sport per legalità, Abodi “Fattore educativo”ROMA (ITALPRESS) – La pratica sportiva come mezzo per contrastare i fenomeni di disagio giovanile e di dispersione scolastica, coinvolgendo ragazzi provenienti da contesti difficili e periferici dando loro un’opportunità di crescita e formazione. È questo l’obiettivo del progetto “Sport per la legalità”, presentato presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri a […]

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Presentato progetto Sport per legalità, Abodi “Fattore educativo”

ROMA (ITALPRESS) – La pratica sportiva come mezzo per contrastare i fenomeni di disagio giovanile e di dispersione scolastica, coinvolgendo ragazzi provenienti da contesti difficili e periferici dando loro un’opportunità di crescita e formazione. È questo l’obiettivo del progetto “Sport per la legalità”, presentato presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma. Un progetto promosso dal Sottosegretario Sport e Giovani di Regione Lombardia, Federica Picchi, con il supporto del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e che ha visto un progetto pilota partito nel 2019 in Lombardia in collaborazione con le Fiamme Gialle. “Abbiamo pensato di premiare, di dare fiducia a ragazzi che vivevano situazioni di fragilità sociale. Noi, come istituzioni, abbiamo il dovere di dare loro l’esempio, la bellezza dell’impegno, del sacrificio, e abbiamo avuto risultati straordinari”, ha spiegato Picchi che, visto l’esito positivo, ha deciso di coinvolgere anche altri Gruppi Sportivi militari e Corpi dello Stato per coinvolgere ancora più studenti.
“Questo progetto è la testimonianza di una collaborazione tra i vari livelli delle istituzioni, anche quelle militari o dei corpi civili dello Stato, che possono concorrere all’affermazione del principio secondo cui il rapporto tra sport e legalità è un fatto educativo”, ha invece dichiarato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. “Quello che verrà organizzato coinvolgendo poche decine di ragazzi io lo considero un seme che può diventare un campo di grano. Le opportunità vanno intensificate perché le opportunità hanno bisogno di continuità. Abbiamo condiviso con la sottosegretaria Picchi di portare questo progetto al tavolo del gruppo di lavoro Stato-Regioni per lo sport, proprio perché poi ognuno lo interpreta sulla base delle proprie sensibilità e necessità”, ha aggiunto Abodi. Presente anche il sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Rauti, che ha spiegato come “la pratica sportiva è un linguaggio che arriva diretto, coinvolge anche dal punto di vista emotivo. È un motore di valori e un moltiplicatore di energie positive. È il fattore principale di inclusione sociale ovunque venga praticato”, mentre il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, ha parlato di “bellissima possibilità e sperimentazione che ha avuto successo. È fondamentale essere costantemente attenti non solo alle esigenze dei giovani ma anche alla loro crescita e orientamento, l’economia sociale ha un valore enorme che non si può contabilizzare”.
Nel corso dell’evento, il generale della Guardia di Finanza Vincenzo Parrinello ha letto una lettera che i ragazzi che hanno partecipato al progetto hanno scritto al caporale Danilo Cassoni, al luogotenente Giuseppe Scalco, al maresciallo Andrea Tranquilli e all’appuntato scelto Costantino Tovo: “All’inizio di questa avventura eravamo curiosi e timorosi perché non avevamo capito come avremmo trascorso questi giorni al Campus di Sabaudia. Noi non siamo abituati a seguire le regole”, ma “con il passare dei giorni, poco a poco, con molta fatica e poca voglia all’inizio, siamo riusciti ad essere disponibili alle vostre proposte”. Al termine di questa avventura “portiamo a casa un bellissimo ricordo, bellissime esperienze, conoscenze di bellissime persone le quali ci hanno dimostrato disponibilità, gentilezza, rispetto e affetto. Ci siamo sentiti accolti e amati con tutti i nostri difetti e con la poca voglia di impegnarci in qualcosa di costruttivo. Dire grazie è troppo poco in quanto quello che portiamo a casa non è un oggetto, un favore, ma un qualcosa che non ha prezzo. È una ricchezza che non può essere contenuta in un pacco perché ha un valore inestimabile e il contenitore è il cuore”.

-foto Parrinello –

(ITALPRESS).

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