Prima delle monete usavamo rottami e rifiuti come contanti
Cinquemila anni fa, ben prima che le monete fossero inventate, il florido commercio eurasiatico utilizzava come valuta corrente pezzetti di metallo ricavati da armi e gioielli. È l’incredibile scoperta fatta da un team di ricercatori italiani e tedeschi.
Come gestivano l’economia nell’Età del Bronzo, prima che le monete fossero inventate e diffuse? I ricercatori delle Università di Göttingen e della “Sapienza” di Roma hanno scoperto pezzetti di bronzo accumulati che fungevano da valuta in Europa. Questi pezzetti – che potevano includere pezzetti di spada, di asce e di gioielli – erano utilizzati come moneta corrente nella tarda età del bronzo (1350-800 a.C.) e infatti rispettavano un sistema di peso diffuso in tutta europa. Questa ricerca suggerisce che qualcosa di molto simile al nostro ‘mercato globale’ era già affermato nel continente eurasiatico occidentale – stando almeno alla diffusione di questa particolare ‘valuta’ già mille anni prima dell’inizio della civilizzazione.
Lo studio ha analizzato circa 2.500 oggetti e frammenti di metallo fra le migliaia di frammenti conservati e risalenti alla tarda età del bronzo, rinvenuti in Europa centrale e Italia. I ricercatori hanno utilizzato una particolare tecnica statistica per determinare se questi frammenti fossero assimilabili a un campione di prova comune (a cui potevano corrispondere o di cui potevano essere multipli, proprio come avviene per le monete odierne). L’analisi ha confermato che esisteva un’unità di peso per questi frammenti che era uguale in tutta Europa al tempo e ha portato alla conclusione che questi frammenti erano utilizzati effettivamente come moneta di scambio.
(Leggi: Straordinario! Scoperta lapide dell’età del bronzo con la mappa più antica d’Europa)
Erroneamente si è portati a immaginare il commercio nella preistoria come un sistema molto primitivo, basato sul baratto o sullo scambio di doni, in cui l’uso di moneta di scambio era sconosciuto. Questo studio, invece, prova a scardinare tale credenza dimostrando che l’uso delle monete era una consuetudine già in epoca antica.
“Non c’è nulla di primitivo nell’utilizzo di queste monete non coniate” spiega il professor Nicola Ialongo dell’Università di Göttingen. “Questa valuta utilizzata prima delle monete vere e proprie ha la stessa funzione di ritrovamenti archeologici più recenti. Non stupisce tanto l’uso dei frammenti metallici come valuta, quanto piuttosto la tecnologia usata per valutare il peso di questi piccoli oggetti. Essa dimostra, per la prima volta nella storia umana, l’utilizzo di un mezzo per quantificare il valore economico di oggetti e servizi – in altre parole, di assegnare un prezzo.”
Fonte: Universität Göttingen
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