Proteggere il 30% del mare entro il 2030: l’Italia aderisce a #30by30

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Costa: "Se ci prendiamo cura del mare, il mare si prendera' cura di noi" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Nella Giornata mondiale degli Oceani (#WorldOceanDay), l’Italia ha annunciato l’adesione a #30by30, iniziativa lanciata dall’Inghilterra per arrivare a proteggere entro il 2030 almeno il 30% dei mari e degli oceani in tutto il mondo. Obiettivo e’ la creazione di una rete di Aree Marine Protette che contribuisca a tutelare la salute dei mari, a preservare le popolazioni ittiche e la biodiversita’, nonche’ a contrastare i cambiamenti climatici. “Tutti noi dipendiamo dal mare e dai servizi ecosistemici che ci offre. Se ci prendiamo cura del mare, il mare si prendera’ cura di noi – afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa -. Proteggere la salute dei mari porta benefici alla pesca e al turismo, alla biodiversita’ e al clima”.

L’Italia ha voluto assumere tale impegno anche per rafforzare il partenariato con l’Inghilterra in vista della Cop 26, la 26ma Conferenza delle Parti alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico che verra’ ospitata il prossimo anno dal Regno Unito e per la quale il nostro Paese organizza la Pre Cop, evento preparatorio (#PreCop26), e una significativa iniziativa volta a dare voce alle istanze dei giovani (#Youth for climate). A conferma dell’impegno per la protezione dei mari, nel dl Rilancio 40 milioni sono stati destinati alle Zea (Zone economiche ambientali, che comprendono anche le Zea marine), mentre un milione e’ stato assegnato a interventi di rilancio urgenti post Covid nelle Aree Marine Protette, per la realizzazione di strutture e dotazioni necessarie per l’adeguamento di info point, uffici Amp, sentieristica, segnaletica e quant’altro necessario per la sicurezza degli operatori e del pubblico, comprese le attrezzature per l’adeguato smaltimento in sicurezza dei dispositivi sia nelle sedi che nei luoghi oggetto di tutela. Inoltre, nel bando europeo per la flotta anti inquinamento marino, che utilizza unita’ navali specializzate nel contenimento e recupero di idrocarburi, di sostanze da questi derivati e di olii minerali nelle acque del mare territoriale, lungo il perimetro costiero nazionale, e’ stato previsto che una particolare attenzione dovra’ essere rivolta alla raccolta di rifiuti marini galleggianti, in particolare della plastica, sia nelle aree marine protette che nelle aree antistanti le foci dei principali fiumi.

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