Quali bambini si comportano peggio a scuola?

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Comportarsi peggio a scuola? Essere un insegnante richiede un’enorme quantità di pazienza e intelligenza sia emotiva che intellettuale. Devi capire come saperne di più sull’apprendimento e apprendere al contempo. Devi padroneggiare le capacità di gestione della folla, mediazione emotiva e l’insegnamento.

Comportarsi peggio a scuola? Come si devono comportare i genitori con gli insegnanti?

I genitori svolgono un lavoro, e credo che non proprio tutti siano eccellenze nel loro campo. Ma ogni genitore pretende invece che gli insegnanti siano tutti perfetti da ogni punto di vista, e soprattutto instancabili: sarebbe bello che si accettasse il fatto che gli insegnanti sono persone come tutte le altre, che stanno facendo il loro lavoro meglio che possono, e per questo motivo, nel momento in cui commettono qualche errore per stanchezza, dovrebbero essere compresi (ovviamente ci sono dei limiti da non superare!!!).

A volte un insegnante è irritato dal comportamento di certi alunni. Ma è lo stesso atteggiamento che hanno i genitori quando i figli disubbidiscono, quando si comportano male, quando mettono a repentaglio la loro incolumità. Sarebbe bene che i genitori capissero che lo stare tanto tempo con i bambini e i ragazzi porta gli insegnanti ad assumere atteggiamenti o a provare sentimenti e sensazioni simili a quelle dei genitori, tanto più che molti sono anche loro genitori.

Gli unici dati aggiornati e rappresentativi sono quelli raccolti dal sito Skuola.net. Sembra infatti che tra il 7% tra i genitori che partecipano ai colloqui con gli insegnanti abbia litigata con l’insegnante. Questi fenomeni sono più presenti al Nord (12%) e nelle scuole professionali (20%). Nella metà dei casi il litigio si limita a insulti o comunque si ferma alle parole. Nell’altra metà dei casi, invece, diventa violenza fisica che può partire sia dai genitori che dai docenti.

È cambiato il rapporto tra genitori e scuola, vanno ripetendo da tempo insegnanti e dirigenti. Le famiglie sono sempre più protettive nei confronti dei figli e chiedono alle scuole di adattarsi alle esigenze degli alunni, mentre un tempo era l’alunno a doversi adattare alle regole delle scuole. Un esempio è la richiesta – che prima non esisteva in questi termini – di mandare via dalle classi delle scuole primarie alunni con disturbi di apprendimento. Negli ultimi tempi iniziano ad arrivare lettere ufficiali di gruppi di genitori firmate da avvocati. Tutto questo crea un clima teso che ha serie ripercussioni sulla classe.

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