Quali saranno i “Luoghi del Cuore” che saranno salvati dal FAI
Il Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha lanciato qualche giorno fa la X edizione dell’iniziativa “I Luoghi del Cuore” che coinvolge tutti gli italiani nel votare i loro luogo da salvare.
Un progetto sostenuto anche da alcuni volti noti che hanno candidato il loro personale luogo da salvare nel 2020. L’attore Alessio Boni, per esempio, originario di Bergamo, ha dichiarato di sostiene la “città vecchia” o Bergamno Alta, il quartiere storico della città tuttora cinto da mura. Bergamo è un po’ il simbolo del 2020, un anno funesto colpito dalla pandemia di Coronavirus, che proprio in questa città della Lombardia ha fatto più morti. Ed è forse per questo motivo che Bergamo svetta al primo posto della classifica parziale dei “Luoghi del Cuore” di quest’anno. Sul sito dedicato si possono controllare in tempo reale i voti ricevuti e la classifica. E naturalmente si può votare, si ha tempo fino al 15 dicembre.
Al secondo posto troviamo l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone di Sulmona, in provincia dell’Aquila, un’oasi di pace e di spiritualità, legato alla figura di Papa Celestino V e in una posizione strabiliante, arroccato sulla parete rocciosa con una vista mozzafiato sulla Valle Peligna.
L’Eremo di Sulmona @123rf
Al terzo posto non c’è un edificio e né un intervento umano bensì un luogo naturale: il Rio Grande di Amelia vicina a Terni, un luogo di suggestiva bellezza, un tempo risorsa economica e oggi divenuta una risorsa ambientale e turistica. Incastonato nel complesso dei Monti Amerini, è un tributario del fiume Tevere.
Al quarto posto c’è una bellissima linea ferroviaria storico-naturalistica: si tratta della Ferrovia delle meraviglie, che collega Cuneo a Nizza, in Francia, una straordinaria opera d’ingegno umano che sfidada fare i limiti fisici di un territorio fatto di monti e gallerie, strapiombi e ponti da brivido. Rappresenta una delle escursioni più belle da fare d’estate in famiglia.
Quinto è il borgo di Monesteroli, che i promotori descrivono come “il più suggestivo dell’intera Liguria. Si raggiunge attraverso una scalinata di quasi duemila gradini che scendono dalla collina sovrastante, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Un Borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Soltanto il rumore della natura del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo incantato, aggrappato alla roccia, sul filo del mare”.
La scalinata che porta al borgo di Monesteroli @123rf
Sesta è una strada dimenticata in provincia di Taranto, chiamata Circumarpiccolo che costeggia il Mar Piccolo. Immersa nella natura, collega la parte Sud con quella a Nord della città, ma lungo il tragitto si gode di un panorama mozzafiato e si possono avvistare aironi, fenicotteri e i deliziosi cavalieri d’Italia che stazionano nell’Oasi Naturale WWF “Palude La Vela”.
Settimo “Luogo del Cuore” candidato per il 2020 è il meraviglioso Castello di Sammezzano, uno dei luoghi simbolo dell’Italia da salvare. Il comitato Save Sammezzano, che si è mobilitato per raccogliere i voti, chiede da anni il recupero del castello, auspicando che possa diventare patrimonio di tutti e di proprietà pubblica. Aperto solo poche volte l’anno, d’accordo con i proprietari, Sammezzano rimane per lo più chiuso e in stato di abbandono. Lo hanno concesso in via eccezionale al regista Matteo Garrone come set del film “Il Racconto dei Racconti”. Negli ultrimi anni le sue condizioni, ormai privo di tutti arrgli edi storici, sono progressivamente peggiorate.
L’interno del Castello di Sammezzano @Olycom
All’ottavo posto c’è il Ponte della Gravina o Ponte dell’Acquedotto, Puglia. Costruito per permettere l’attraversamento del torrente Gravina e consentire ai fedeli di raggiungere la chiesetta della Madonna della Stella, era formato da 25 archi ma, in seguito all’alluvione del 1855, questi archi furono gravemente danneggiati.
Nona è la Chiesta di San Michele Arcangelo di Pegazzano, in provincia di La Spezia, il cui campanie rosa spunta tra i tetti delle case del borgo storico. L’interno dell’edificio è completamente affrescato ma necessita di importanti restauri.
Chiude la prima parte della classifica lo storico borgo di Civita di Bagnoregio, detto anche “la città che muore”. Abitata solo da una decina di persone e situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire questo luogo estremamente suggestivo.
Finora il FAI ha sostenuto e promosso ben 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura in è 19 Regioni d’Italia. A fine censimento saranno scelti i nuovi luoghi su cui intervenire nei prossimi anni.
Il profilo inconfondibile di Civita di Bagnoregio @Shutterstock