Qui vivono vampiri, giganti e streghe
Ci sono luoghi nel mondo che sono particolarmente intrisi di misteri. È il caso dell’Istria, un’affascinante penisola che si estende nel mar Adriatico e situata tra il Golfo di Trieste, le Alpi Giulie, le Alpi Dinariche e il Golfo del Quarnaro. L’entroterra di questa zona d’Europa è puntellato di grazioso villaggi ricchi di folklore, miti e spiritualità.
Basti pensare che se in superficie sembrano paesini fondati durante l’era medievale veneziana, in realtà celano una storia che risale ad almeno 2000 anni fa. Da queste parti una civiltà dopo l’altra ha preso il controllo degli antichi insediamenti, lasciando un profondo segno, o meglio, quello di giganti, vampiri e streghe.
Istria, terra di giganti
L’Alta Istria si distingue per avere un paesaggio molto particolare dove abbandonarsi alla bellezza della natura, alla pace e alla quiete. Una zona puntellata di colline dove sorgono piccoli paesini arroccati, così unici nel loro genere che per molto tempo le persone si sono chieste “Chi ha portato tutte quelle pesanti pietre lungo i ripidi sentieri per edificare questi paesini? E quanto tempo è stato necessario per farlo?”.
Nel corso dei secoli sono state fornite numerose spiegazioni al riguardo, tra cui la fuga dai pirati, le inondazioni o altre calamità. Esiste, però, una una leggenda secondo cui gli insediamenti istriani di Grisignana, Rozzo, Piemonte d’Istria, Montona, Sovignacco e Vrh sarebbero stati costruiti da giganti che hanno vissuto in questa penisola prima dell’uomo.
La pittoresca Montona, per esempio, è un avamposto veneziano perfettamente conservato che attira amanti dell’architettura, ciclisti e buongustai. Ma non solo. Nel centro della sua piazza passano le cosiddette linee temporanee, ossia degli allineamenti di punti geografici aventi un interesse spirituale. Su di esse esiste la convinzione che non sarebbero casuali, ma anzi, sembrerebbero essere collegabili a poteri soprannaturali.
È così che è nata la storia del gigante istriano Veli Jože che, secondo la leggenda, viveva nei dintorni di Montona. Il suo compito era servire gli abitanti del grazioso villaggio. Lo fece fino al giorno in cui fu mandato a Venezia, ma durante il suo viaggio incontrò il galeotto Elia, che gli insegnò l’importanza della libertà.
Preso dalla bellezza delle libertà decise di persuadere tutti gli altri giganti per ribellarsi alla schiavitù. Una rivolta che però non ci fu, poiché alcuni nani astuti offrirono ai giganti oro e vino con l’obiettivo di corromperli. Tutte le enormi creature, ad eccezione di Veli Jože, tornarono ad essere schiavi nelle loro città. Il nostro gigante, invece, si ritirò nelle montagne circostanti in attesa del momento opportuno per realizzare il suo sogno di libertà. Chissà se è ancora lì ad aspettare, nascosto sulla collina che domina la valle del fiume Mirna.
E proprio su questo fiume, che scorre nei paesi di Montona, Grisignana e Opatalj, vivevano queste creature così alte che erano in grado di passarsi strumenti e pietre fino alle cime delle colline, creando questi paesini dall’aspetto fiabesco.
Istria, terra dei vampiri
Se c’è un personaggio particolarmente noto in Istria quello è il vampiro Jure Grando, originario del villaggio di Kringa. Un paesino in cui vivono una decina di abitanti e in cui la vita sembra trascorrere serenamente. Nonostante questo a Kringa sono avvenuti diversi fatti inspiegabili successivi alla morte di Grando, quando ancora era un uomo.
Grando venne a mancare nel 1656, ma terrorizzò Kringa per 16 anni dopo la sua morte, bussando di notte alle porte delle case e togliendo la vita a molti residenti. Nel 1672, un gruppo di nove locali di Kringa diede il via a una caccia per porre fine alle sue malefatte. Lo dissotterrarono e trovarono il suo corpo nella bara perfettamente conservato e sorridente. Decisero perciò di tagliargli la testa e seppellirlo nuovamente. Grazie a questa azione il vampiro smise di compiere le sue stragi.
Istria, terra di streghe
Non da meno sono le leggende che aleggiano a Sanvincenti, una cittadina medievale caratterizzata da una piazza sulla quale si affaccia il castello Morosini-Grimani, uno degli esempi dell’architettura venziana meglio conservati in Istria (e non solo). Proprio qui, nell’anno 1632, viveva un’erborista chiamata Mare Radolovich che fu accusata di stregoneria e di aver firmato un patto con il diavolo.
Seppur curasse i suoi concittadini con erbe medicinali, fu condannata a bruciare su un rogo, e proprio nel cortile del castello. Un’altra versione della leggenda, invece, narra che Mare fu giustiziata perché era l’amante segreta di un ricco nobile, una relazione che non doveva assolutamente essere scoperta.
Qualunque sia la storia più affidabile, Sanvincenti offre ai suoi visitatori un interessante viaggio virtuale alla scoperta della sua leggenda più famosa, con la visita alla Casa della strega Mare, un luogo dove questi racconti sembrano prender vita grazie alla tecnologia moderne.
Istria, terra di tesori nascosti
Infine, c’è la leggenda di Duecastelli, una cittadina fantasma di epoca medievale. Oggi si presenta al visitatore con le mura in rovina e con torri, bastioni e case in parte diroccate, ma un tempo era uno dei più grandi insediamenti urbani dell’Istria.
Si narra che tra le sue fortificazioni fosse sepolto un tesoro e che un giorno tre contadini decisero di trovarlo. Scavando individuarono un pentolone pieno di monete d’oro, sulle quali però era seduto un esserino nero dall’aspetto demoniaco che, in cambio del tesoro, pretendeva loro le anime.
I contadini, per niente in vena di negoziare, presero questa infernale creatura per le orecchie, una mossa che fece apparire il diavolo in persona che colpì i contadini scaraventandoli ai tre angoli dell’Istria.
Aleggia poi un’altra leggenda secondo cui, da queste parti, passò il famigerato capitano Henry Morgan, un pirata che mentre fuggiva dagli inglesi nascose il proprio tesoro nel castello di Duecastelli. Morgan era il vero e proprio terrore dei Caraibi, non a caso accumulò la sua immensa ricchezza devastando navi nei pressi della costa di Cuba, Cartagena e Granada.
Per motivi non noti, era in conflitto con gli inglesi che avevano deciso di arrestarlo. Ma, essendo un marinaio esperto, non era di certo in grado di cedere con facilità i suoi averi, e per questo decise di nasconderli. Prima entrò nel Canale di Leme, poi si mise alla ricerca del luogo ideale per proteggere il suo tesoro. Lo trovò proprio tra le rovine di un castello abbandonato, ossia Duecastelli.
Insomma, l’entroterra dell’Istria è bellissimo e particolarmente mistico, una zona da scoprire a passo lento e con uno spirito curioso.