Regeni, Di Maio: “Con l’Egitto rapporti compromessi, ma importante mantenere l’ambasciatore”

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Il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, in audizione presso la commissione d'inchiesta sull'omicidio di Giulio Regeni Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “La vicenda Regeni ha compromesso i rapporti tra l’Italia e l’Egitto, che attualmente risultano depotenziati. Ribadisco che non torneranno le relazioni precedenti fintanto che non sara’ fatta verita’ su questo caso”. Ma “ritengo sia fuorviante pensare che avere il nostro ambasciatore al Cairo possa ostacolare il raggiungimento della verita’ sul caso dell’uccisione Giulio Regeni, e viceversa, ritengo che sia importante mantenere il nostro rappresentante diplomatico per raggiungere la giustizia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, intervenuto in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.

Di Maio ha aggiunto: “Tengo a chiarire che tutto il governo comprende il dolore della famiglia Regeni, un dolore che non e’ immaginabile”. Secondo il capo della Diplomazia “ogni critica” da parte dei genitori di Giulio “e’ legittima”.

Tuttavia “l’azione di questo governo – ha continuato il ministro – punta a raggiungere la verita’ su chi non c’e’ piu’, come Giulio Regeni, e per chi c’e’ ancora, come Patrick Zaki“.

Il titolare della Farnesina ha proseguito evidenziando che “soltanto un partenariato lungimirante nonche’ critico ci permettera’ di dare sostanza al nostro ostinato impegno per la verita’. Questo non puo’ prescindere dal mantenere un dialogo continuo con l’Egitto“, Paese fondamentale “per il dossier libico, la gestione del flusso migratorio e la cooperazione energetica”.

Una relazione, quella tra Italia ed Egitto, che secondo Di Maio non si limita “al piano bilaterale” ma che guarda anche a quello “multilaterale per la stabilizzazione dell’area”. Il ministro ha precisato che lavorare sui rapporti politici, economici e commerciali “non significa sottovalutare la gravita’ del caso Regeni“.

DI MAIO: FAR INCONTRARE DI PERSONA RAPPRESENTANTI PROCURE

“Il nostro prossimo obiettivo e’ far incontrare di persona i rappresentanti delle due procure, italiana ed egiziana, che possa far progredire questa inchiesta”, un obiettivo “a cui stiamo lavorando da settembre”, da quando cioe’ si e’ insediato l’attuale governo. Cosi’ oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni.

Questo impegno, ha sottolineato Di Maio, rivela “che esiste un percorso, che possa permettere ai nostri inquirenti di avanzare, assistendo il loro operato”. La strategia per il futuro, allora, “e’ far si’ che non venga abbassata la guardia”. Di Maio ha detto che nelle indagini di questi ultimi mesi “si sono realizzati timidi progressi”, quindi ha ribadito che “la verita’ sulla morte di Giulio Regeni resta condizione imprescindibile per i rapporti di cooperazione con quel Paese“, e il caso “viene sempre citato come primo punto in ogni interlocuzione con le autorita’ egiziane”.

A queste ultime, il ministro ha riferito di aver ribadito a piu’ riprese “l’impellente esigenza di dare impulso alle indagini” e chiesto “segnali tangibili e fattivi” che confermino “i passi in avanti che il Cairo ci promette“. “Ogni volta che non noto questi passi in avanti – ha insistito il ministro – contatto direttamente le autorita’ egiziane”. Di Maio ha continuato: “Tengo a ricordare che Italia ed Egitto non dispongono di un trattato bilaterale di cooperazione giudiziaria, inoltre l’Egitto non ha mai condiviso con un altro paese un intero fascicolo istruttorio”.

DI MAIO: ALL’UE CHIEDIAMO UN ENDORSEMENT SULL’EGITTO

“Piu’ volte abbiamo posto la questione di Giulio Regeni ai nostri amici europei e alle Nazioni Unite. Il nostro obiettivo e’ creare un partenariato equilibrato e franco con Il Cairo, che possa arrivare alla verita’. Ora, aspettiamo l’incontro dal vivo tra le due procure, quelle di Roma e del Cairo, per chiedere all’Ue e a tutti questi soggetti un ulteriore endorsement”. Cosi’ il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.

Secondo Di Maio, “coinvolgere le organizzazioni internazionali e sovranazionali e’ un altro strumento di pressione importante” per la risoluzione della vicenda giudiziaria del ricercatore ucciso.

DI MAIO: BENE MANIFESTAZIONI PER VERITÀ, PRESSIONI GIUSTE

“Tutte le iniziative della societa’ civile per sollecitare verita’ e giustizia per Giulio Regeni sono positive: sono strumenti di pressione giusta sulle autorita’ egiziane, ma anche su quelle italiane ed europee. Queste ultime dovrebbero sentirsi coinvolte molto di piu’, perche’ Regeni era un cittadino italiano ma anche un cittadino europeo”.

DI MAIO: L’AMBASCIATORE CANTINI STA SEGUENDO IL CASO ZAKI

“L’ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini, sta seguendo la vicenda Regeni cosi’ come segue il caso di Patrick Zaki. E’ il nostro corpo diplomatico che ci aggiorna su quello che sta avvenendo” al ricercatore egiziano in stato di arresto dal febbraio scorso.

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