Regole per chi viaggia all’estero: cosa cambia dal 7 settembre
A partire dal 7 settembre entra in vigore il nuovo Dcpm del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il provvedimento, in vigore fino al 30 settembre, conferma l’obbligo di sottoporsi a tampone per chi torna da quattro Paesi: Grecia, Croazia, Spagna e Malta.
La vera novità consiste nel fatto che, chi si trova all’estero, ora può rientrare, se c’è la necessità di raggiungere “la persona con cui si ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente”, una sorta di congiungimento con i propri affetti.
Inoltre, non è ancora permesso entrare in Italia se si proviene dai seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Colombia, Cosovo, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Montenegro e Serbia.
Invariate le regole per effettuare il test anti Covid-19 per chi torna dai quattro Paesi considerati ancora a rischio o vi abbia transitato nei 14 giorni precedenti al rientro: il tampone deve essere effettuato “al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile”, oppure “entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento” o ancora 72 ore prima di tornare in Italia nel Paese in cui si soggiorna.
Resta l’obbligo di comunicare subito il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, anche se si è asintomatici. Nell’attesa dell’esito del test si deve stare a casa in isolamento fiduciario.
Per qualsiasi dubbio, il ministero degli Esteri ha studiato un questionario online che dovrebbe dare tutte le risposte personalizzate a chi ha dubbi su viaggi o rientri.