Renzi: “Riaprire le fabbriche prima di Pasqua”
- Roberto Antonini
- 28/03/2020
- Politica
- r.antonini@agenziadire.com
Il leader di Italia Viva, in un'intervista ad 'Avvenire', spinge anche per la riapertura delle scuole il 4 maggio Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
ROMA – “Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa. O almeno a fare l’adorazione insieme”. Matteo Renzi, leader di Italia viva, lo dice in un’intervista a Avvenire.
“Bisogna ripartire”, ribadisce Renzi. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina “giovedì in Senato è stata poco chiara sui tempi, ma bisogna riaprire”, insiste.
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“Bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora“, insiste Matteo Renzi, leader di Italia viva, nella sua intervista a Avvenire. “Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare- prosegue- I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi, specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione. Serve attenzione, serve gradualità, serve il rispetto della distanza. Ma bisogna riaprire”.
E il leader di Iv continua: “insisto: l’Italia non può stare ibernata per un altro mese perché così si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate. È per questo che le istituzioni devono agire senza perdere nemmeno un giorno”.
Riaprire quindi, ma la gente ha paura. “Ho due nonne. Una compie ora cent’anni, un’altra novanta. Io penserò a loro, come tutti noi penseremo ai nostri anziani che non potremo più abbracciare per qualche mese: è terribilmente triste ma saremmo costretti a fare così. La stagione del coronavirus ha un prima, un dopo, ma anche un durante. E nel durante bisognerà fare i conti con la realtà” ma “bisogna ripartire” perché “l’alternativa è chiudersi in casa e morire. Penso spesso a Firenze: dopo la peste del 1348 creò il Rinascimento. Penso che per arrivare al dopo bisogna attraversare il durante. Faremo fatica ma ce la faremo”.
“TUTTI A SCUOLA IL 4 MAGGIO”
“Bisogna garantire gli esami, il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo. E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle medie e i 2 milioni 700mila delle superiori”, commenta Renzi.
“Tutti di nuovo in classe, mantenendo le distanze e dopo aver fatto comunque tutti un esame sierologico- dice Renzi- una puntura su un dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus. È probabile che tanti ragazzi abbiano già contratto il Covid senza mostrare sintomi: sarebbe uno screening di massa importante”.
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