Riapertura post Covid, ecco come si stanno organizzando i diversi Paesi europei
L'Europa riapre dopo il Covid. Benché diverse zone restino ancora “calde” sotto il profilo epidemiologico, la curva dei contagi è in caduta libera un po' ovunque, mentre si allarga ogni giorno il bacino delle persone immunizzate. I dati incoraggianti stanno spingendo i governi ad allentare sempre più le restrizioni, in modo tale da aprire la strada al ritorno della normalità nella vita sociale e dare finalmente ossigeno all'economia. Solitamente in tutti i Paesi si fa il punto settimanale della situazione sanitaria per allentare via via le restrizioni, ma diverse nazioni europee, grazie al calo verticale di contagi e decessi e ai progressi delle campagne di vaccinazione, hanno già predisposto una “road map” per il ritorno alla normalità.
Italia
Questa settimana il governo valuterà nuove aperture, è infatti il momento di quello che il premier Draghi aveva indicato lo scorso 22 aprile come il tempo della verifica della situazione epidemiologica per procedere a eventuali cambiamenti, in primo luogo circa il coprifuoco che al momento inizia alle 22 e potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte. Nelle ultime ore si è assistito a un crollo verticale di decessi e contagi, tanto che le Regioni hanno messo in discussione il criterio di calcolo del Rt, il tasso di contagio che determina il colore di ciascuna e che sarebbe “inaffidabile”, costringendo colorazioni più restrittive del necessario. Al ministero della Salute si ragiona su una possibile modifica dei parametri, che potrebbero altrimenti rispedire alcune Regioni in arancione nonostante la tendenza decisamente positiva su ricoveri e contagi. È quindi possibile che nel nuovo decreto che il governo Draghi dovrebbe adottare entro la fine della settimana possano esserci novità non solo circa le riaperture, ma anche circa i criteri di assegnazione dei colori. Sicuramente una vera e propria ripartenza sarà il 15 giugno, ma già il 17 maggio potrebbero riaprire bar e ristoranti al chiuso, e poi a ruota piscine al chiuso e palestre che potrebbero riaprire a fine maggio nel rispetto dei consolidati protocolli. Dal 15 maggio si potrà entrare in Italia dall'estero con la certificazione “verde” (le condizioni: aver completato la vaccinazione; essere guariti dal Covid; aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare). Roma vuole essere apripista per il green pass europeo sollecitato dallo stesso premier Draghi, che dovrebbe rappresentare il trampolino di rilancio – per i Paesi membri della Ue – dell'importante industria di viaggi, turismo, ospitalità, che per l'Italia e altre nazioni mediterranee rappresenta una importantissima fetta del Pil. Il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton si è detto dal canto suo «fiducioso che il green pass europeo sarà pienamente operativo entro la fine di giugno».
Francia
In Francia è stata tracciata una “road map” delle riaperture in 4 tappe. La data centrale è il 19 maggio quando riapriranno bar, ristoranti, cinema e musei nel rispetto dei protocolli sanitari e col coprifuoco che passerà dalle 19 alle 21 (le autocertificazioni per gli spostamenti sono state abolite il 3 maggio). La capacità nei musei, cinema e teatri sarà per il momento ridotta a 800 persone al chiuso e 1000 all'esterno. Aperti, dal 19 maggio, anche gli impianti sportivi con una capienza massima di 800 persone all'interno e 1000 all'esterno. Per poter tornare in palestra bisognerà invece aspettare il 9 giugno, data nella quale tornerà anche il servizio interno nei caffè e locali e il coprifuoco sarà spostato alle 23. Inoltre è già prevista la revoca totale del rientro a casa obbligatorio per la data del 30 giugno, se la situazione sanitaria lo permetterà. Ma la strada è tracciata, come ha detto il presidente Macron: «Siamo chiamati a ritrovare il nostro 'stile di vita' francese, rimanendo prudenti e responsabili: la nostra convivialità, la nostra cultura, lo sport».
Spagna
In Spagna invece il coprifuoco è stato cancellato dopo 6 mesi. Il governo di Madrid ritiene che questa misura eccezionale non abbia più motivo di restare in vigore, posto che esistono sufficienti strumenti giuridici per gestire le misure di prevenzione. La campagna vaccinale ha ormai raggiunto gli over-60, ovvero quelle fasce d'età dove si è concentrato, nelle statistiche iberiche, il 95% della mortalità Covid. Le immagini che arrivano dalla Spagna sono quelle di folle giubilanti in piazza, coppie che si baciano, raduni in spiaggia con fiumi di birra. A questo punto in Spagna restano le regole determinate per le varie comunità autonome in base alla situazione epidemiologica di ciascuna, che in genere prevedono restrizioni agli assembramenti, chiusure dei negozi ad orari prestabiliti (come le 22) e divieti di circolazione dopo una certa ora (come le 23). Ciascuna comunità adotta le proprie misure in base all'andamento dei contagi che comunque sono in caduta libera anche in Spagna mentre prosegue a ritmo serrato la campagna vaccinale.
Portogallo
Il Portogallo già a metà aprile è entrato nella terza fase – su quattro previste – di uscita dal lockdown. La curva dei contagi ad aprile è precipitata in modo verticale dal picco di febbraio. La campagna di vaccinazione è proseguita a spron battuto. La quarta fase prevede la riapertura degli eventi pubblici di grande aggregazione, come stadi e concerti.
Regno Unito
Il Regno Unito ha iniziato per primo la campagna vaccinale (attorno al Natale dello scorso anno) e oltre il 70% dei cittadini ha avuto almeno la prima iniezione. L'emergenza Covid, come previsto, sta per finire con questa primavera, anche se la pandemia sarà del tutto archiviata in autunno. La curva dei contagi è precipitata e il governo ha allentato le restrizioni. Ora il premier Boris Johnson prepara un nuovo colpo di spugna alle restrizioni a partire dal prossimo 17 maggio per effetto del successo della campagna di immunizzazione. Le misure che si prevedono in arrivo sono la riammissione del servizio negli spazi interni di bar, pub e ristoranti. La regola del 6 – un'aggregazione di sei persone – dovrebbe essere estesa anche agli spazi interni e potranno riunirsi fra le mura domestiche anche due nuclei familiari. Si potrà di nuovo pernottare in un altro domicilio al di fuori del proprio nucleo familiare, un semaforo verde gradito in particolare ai giovani che ancora vivono in casa coi genitori. All'esterno invece potrebbero radunarsi anche grossi gruppi fino a 30 persone. Attività sportive e motorie, già consentite all'aperto, verranno riammesse anche al chiuso delle palestre. Hotel, bed/breakfast, musei, cinema e teatri potranno riaprire. Agli eventi pubblici potrà tornare il pubblico seppure, come negli stadi, con occupazione ridotta della capacità. La fine di tutte le misure introdotte col lockdown potrebbe essere datata 21 giugno.
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