Ricerca YouGov, i tifosi italiani vogliono stadi di proprietà

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MILANO (ITALPRESS) – Il futuro del calcio italiano passa dagli stadi di proprietà, con i tifosi che sono i primi a spingere verso questa direzione. E’ un quadro abbastanza chiaro quello che emerge dalla ricerca condotta da YouGov su un campione della popolazione italiana in relazione a un tema sempre attuale: dal futuro del Meazza al Milano alle difficoltà incontrate da Commisso a Firenze, passando per la decisione della nuova proprietà della Roma di accantonare il progetto stadio, la questione degli impianti è da tempo sul tavolo. E i tifosi non sono indifferenti visto il divario sempre più ampio con i club di altri importanti campionati come Premier, Liga o Bundesliga. Ecco perchè il 61% della popolazione italiana (percentuale che sale al 67% fra appassionati e tifosi) è a favore della proprietà degli stadi da parte dei club, perchè consentirebbe loro di essere più competitivi e di poter fare maggiori investimenti e progetti. A prevedere un impatto positivo in questo senso è il 59% degli intervistati, il 79% fra i soli supporters. Ma in ballo c’è anche il miglioramento dell’esperienza stadio: la proprietà degli impianti porterebbe giovamento in termini di modernità (58%), sicurezza (56%) e comodità (50%). Rilevante inoltre il 48% che ritiene che ci sarebbero dei miglioramenti sotto il profilo dell’accessibilità e chi pensa (44%) che in questo modo lo stadio diventerebbe un luogo da vivere anche al di fuori degli eventi sportivi. Per gli italiani (52% in generale, 71% fra i tifosi), ci sarebbe inoltre un impatto positivo a livello economico, sociale e turistico per le città oltre a contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese. Per una larga maggioranza di appassionati e non solo, infatti, gli stadi di proprietà potrebbero migliorare le cose in termini di riqualificazione urbana, vivibilità e sostenibilità ambientale. La sensazione generale, dunque, è che bisogna andare oltre le attuali strutture – giudicate meno moderne, inclusive e attrattive rispetto alla media di quelli dei grandi club europei – per innescare un circolo virtuoso per il sistema calcio e non solo.
(ITALPRESS).

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