Rinvenuta nel lago sacro una scatola Inca rimasta intatta dopo 500 anni, contenente un’offerta rituale
Il ritrovamento nel lago Titicaca di una scatola di pietra utilizzata per le offerte dagli Inca ci dà la possibilità di scoprire qualcosa in più su questo antico popolo e sul suo sistema di credenze.
Durante un’indagine subacquea nel lago che si trova al confine tra Bolivia e Perù, un team internazionale di archeologi ha recuperato una scatola di offerte fatta di andesite, una pietra vulcanica locale, che giaceva sulla scogliera di K’akaya a circa 18 piedi (circa 5 metri e mezzo) sotto la superficie del lago.
La misteriosa scatola misurava circa 45 per 25 per 16 cm, aveva all’interno una cavità concava per le offerte ed era sigillata da un tappo di pietra rotondo. La cosa più incredibile è che questa, nonostante si trovasse nell’acqua da più di 500 anni, si è conservata praticamente intatta.
All’interno della scatola, analizzata da esperti dell’Università statale della Pennsylvania e dell’Université libre de Bruxelles, sono stati ritrovati un minuscolo cilindro arrotolato di fogli d’oro e la miniatura di un lama o alpaca fatto con materiale ricavato da conchiglie di spondilo, mollusco raro e prezioso. In sostanza un’antichissima offerta fatta al lago e agli dei dalla popolazione Inca.
© T. Seguin/Univ. libre de Bruxelles
Il cilindro, secondo gli archeologi, potrebbe essere una replica in miniatura di un chipana, un tipo di braccialetto che i nobili Inca indossavano sull’avambraccio destro.
Questa non è stata la prima scoperta del genere fatta nel lago. La voce che, sommersi sul fondo del Titicaca, vi fossero diversi tesori attirò molti conquistatori spagnoli (un rapporto del 1541 racconta di 10 uomini che sono annegati per cercare di ritrovarli).
Anche nei tempi moderni diversi subacquei, tra cui il famoso esploratore Jacques Cousteau, hanno perlustrato le acque del lago a caccia di sorprese.
In questo modo sono state recuperate decine di scatole di pietra di forme diverse, il contenuto all’interno era però ancora intatto solo in una piccolissima parte di esse, molte infatti erano state danneggiate o saccheggiate.
Questi ritrovamenti suggeriscono che il lago Titicaca aveva per l’antico popolo dell’America Latina un ruolo sacro. La posizione dell’ultima offerta ritrovata indica poi che gli Inca consideravano tutto il Lago Titicaca come sacro e non solo l’Isola del Sole.
Nel quindicesimo e sedicesimo secolo, mentre l’Impero Inca si stava espandendo dalle Ande, si pensa che il Lago Titicaca sia diventato un centro culturale e religioso significativo. In effetti, si dice che la sua isola principale sia il luogo di nascita dei primi due Incas e anche del loro Dio Sole (da qui il nome, Isola del Sole).
Da anni ormai gli scienziati catalogano attentamente l’inventario dei sacrifici sommersi del Lago Titicaca e in alcune aree hanno scoperto ossa di animali, medaglioni d’oro, bruciatori di incenso, ornamenti e altri lama e scatole di pietra sacrificali. Ma questa nuova scoperta si trovava in una parte completamente diversa del lago, che in precedenza non era nota per essere sacra.
I ricercatori sospettano che gli Inca abbiano messo questi due oggetti nella scatola di pietra e poi abbiano usato delle corde per calarli nell’acqua durante una cerimonia religiosa di qualche tipo.
“C’erano molteplici significati complementari” delle offerte, che vanno dalle grandi dichiarazioni politiche alle semplici richieste agricole, ha dichiarato, Christophe Delaere, uno degli autori dello studio pubblicato su Antiquity.
Tra l’altro scatole di pietra contenenti piccole figure e oggetti d’oro sono state scoperte anche nei siti di sacrifici umani Inca nelle Ande. Potrebbe esserci stata quindi anche una connessione tra le cerimonie sacrificali umane che avevano lo scopo di placare le divinità Inca e gli eventi che si svolgevano sul Lago Titicaca, incluse le offerte rituali sommerse.
Se i resoconti storici degli invasori spagnoli hanno ragione, la scatola potrebbe aver contenuto il sangue di bambini o animali, anche se fino ad oggi non sono stati trovati resti umani nel lago.
A detta del professor Delaere:
“Il mondo sottomarino dell’entroterra rimane in gran parte inesplorato e offre straordinarie opportunità di comprensione delle società preistoriche. L’eredità subacquea del lago Titicaca ha ancora molte sorprese da rivelare”
Fonti: National Geographic / Antiquity
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