Roby Facchinetti, la voce dei Pooh compie 80 anni

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Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – Non c’è generazione che non ne abbia canticchiata almeno una: “Piccola Katy”, “Tanta voglia di lei”, “Pensiero”, “Noi due nel mondo e nell’anima, “Dammi solo un minuto”, “Chi fermerà la musica”, “Uomini soli”, “La donna del mio amico”, “Dimmi di sì”. Sono alcuni dei grandi successi dei Pooh e a firmarli è […]

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ROMA (ITALPRESS) – Non c’è generazione che non ne abbia canticchiata almeno una: “Piccola Katy”, “Tanta voglia di lei”, “Pensiero”, “Noi due nel mondo e nell’anima, “Dammi solo un minuto”, “Chi fermerà la musica”, “Uomini soli”, “La donna del mio amico”, “Dimmi di sì”. Sono alcuni dei grandi successi dei Pooh e a firmarli è stato Roby Facchinetti che il 1° maggio compirà 80 anni, 60 dei quali trascorsi nel complesso in cui è tastierista e voce e nel quale entrò pochi mesi dopo la sua fondazione.
Nato a Bergamo il 1° maggio 1944, Facchinetti (che di nome fa Camillo Lorenzo Ferdinando) ha ereditato dalla madre e dal nonno, compositore e direttore di coro, la passione per la musica alla quale si è avvicinato per la prima volta quando aveva solo 4 anni, cominciando a suonare a orecchio un’armonica a bocca. Inizia, così, a studiare fisarmonica e pianoforte e a soli 11 anni compone già i suoi primi brani.
L’approdo nei complessi musicali della seconda metà degli anni Cinquanta e della prima dei Sessanta è quasi inevitabile: prima I Monelli, con cui si esibisce nelle balere di provincia; poi il gruppo Pierfilippi e Les Copains. E’ proprio suonando con loro prima del concerto dei Pooh, allora ancora un complesso “beat”, che conosce il gruppo nel quale gli viene chiesto di entrare al posto di Bob Gillot. E’ l’inizio di una carriera senza fine: Facchinetti diventa subito il compositore della maggior parte dei brani anche se le voci inizialmente sono soprattutto quelle di Riccardo Fogli e Dodi Battaglia. La sua voce comincia a prendere piede con il leggendario album “Parsifal” e, poi, con il singolo “Per te qualcosa ancora”, finendo per diventare la voce principale del gruppo in brani come “Linda”, “Pierre”, “Dammi solo un minuto” e “Cercami”.
Negli anni Settanta gli equilibri del gruppo vengono ridisegnati con Red Canzian e Dodi Battaglia che affiancano Facchinetti come compositore mentre i testi vengono affidati non più solo a Valerio Negrini ma anche a Stefano D’Orazio.
Nel 1990 i Pooh partecipano al Festival di Sanremo che vincono con “Uomini soli”; Facchinetti ci torna nel 2007 con il figlio Francesco con il brano “Vivere normale” (dedicato al rapporto padre-figlio) che, a dispetto di alcune critiche, si piazza all’ottavo posto.
Negli anni Facchinetti ha composto anche album da solista e la sua attività musicale è proseguita anche dopo lo scioglimento dei Pooh con il cd “Insieme” (realizzato con Riccardo Fogli); con il brano “Il segreto del tempo” con cui ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2018 sempre con Fogli; con il brano “Rinascerò, Rinascerai” composto durante la pandemia con le parole di Stefano D’Orazio e i cui proventi sono stati devoluti all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; con il brano “Fammi volare”, sempre con le parole di Stefano D’Orazio.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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