Roma, nel parco storico spunta un bacio clandestino. Il risultato è spettacolare
Capita, che mentre si passeggia spensierati per Roma si fanno nuove scoperte, perché lei, la città eterna è così. Più la conosci e più la scopri, non basterebbe una vita per esplorare i suoi quartieri, le strade, i rioni che la contraddistinguono e la caratterizzano.
Così è successo, che un giorno di primavera, dopo l’isolamento sociale imposto dal Coronavirus, durante una passeggiata in uno dei parchi più belli e suggestivi della capitale, ci si accorge, quasi per caso, di un murales dipinto proprio lì, sulla tamponatura in cemento di una cisterna romana del secondo secolo a Roma.
“Nulla di permanente”, è la prima cosa che viene in mente, seguita poi dal pensiero che quella raffigurazione di un bacio ai limiti tra la meraviglia e lo sconcerto sia opera di qualche vandalo uscito di nascosto durante il lockdown imposto in Italia. E invece no, la notizia, viene subito diffusa sui giornali e sul web, l’opera ha una firma e neanche sconosciuta: è stato Hogre.
Un’artista romano sofisticato, colto, intelligente e autentico che lavora da anni con l’obiettivo di trasmettere in maniera sincera ciò in cui crede, proprio attraverso l’arte. E la sua firma ora è lì, in quella immagine incastonata perfettamente in una nicchia di un grande rudere di epoca romana, per sempre trasformato in un dipinto moderno in bianco e nero dalla forma ovale.
Su quel muro ora si stagliano due figure con il volto coperto da maschere antigas, si baciano e si abbracciamo, senza toccarsi: la connessione infatti avviene grazie ai dispositivi di sopravvivenza che indossano e, un faro dietro di loro, li illumina, proiettando le ombre dei due giovani su uno sfondo bianco.
Un’opera attuale come non mai, in un momento storico e sociale in continuo divenire di profonda insicurezza, nei giorni in cui non possiamo avvicinarci, se non con le dovute precauzione a causa di un nemico invisibile che ancora, non abbiamo sconfitto completamente.
Rianimazione, questo il titolo dell’opera di Hogre che ha cambiato per sempre i connotati di uno dei parchi più antichi di Roma.
Vero e autentico, teatrale e passionale, un capolavoro inaspettato comparso una mattina qualsiasi di primavera nel Parco degli Acquedotti romani. In tanti si sono scagliati contro l’artista perché lui ha osato tanto, ha utilizzato un contesto antico per dare voce alla sua arte. Quello che è certo però è che il risultato, oltre a essere spettacolare, è estremamente coerente con la natura ribelle e anticonformista della cosiddetta Street Art.
Il bacio di Hogre al Parco degli Acquedotti di Roma – Fonte foto SiViaggia