Roma, riparte l’estetica: “Un po’ di respiro, ma le spese sono alte”
- Ugo Cataluddi
- 18/05/2020
- Lazio, Roma
- u.cataluddi@agenziadire.com
ROMA – Come da disposizioni contenute nel dl Rilancio, e’ finalmente arrivato il giorno atteso da molti: quello delle riaperture di centri estetici e parrucchieri. Dopo oltre due mesi di lockdown e ‘fai da te’, da oggi ci si potra’ dare quell’agognato restyling, in alcuni casi difficilmente rimandabile. Con le dovute accortezze, pero’, che fortunatamente non sono poche. A Roma nord, per fare partire l’assalto e’ necessario aspettare le 11 come previsto dall’ordinanza della sindaca Virginia Raggi, e gia’ qualche minuto prima, si creano discrete file, con clienti rigorosamente distanziati tra loro: il piu’ gettonato sembra essere il settore unghie, mani e depilazioni. A seguire parrucchieri e solarium. I servizi sono solo su prenotazione: non si accettano deroghe.
Nel centro estetico ‘Suntime’ di Ponte Milvio la prassi e’ serratissima: mascherina e copriscarpe prima di entrare, quindi misurazione della temperatura con termoscanner e liquido disinfettante per le mani appena varcato l’ingresso. Ad accogliere i clienti, la titolare e tre dipendenti con camice, guanti, mascherina e visiera protettiva. Tutti gli oggetti personali devono essere riposti in una busta di plastica sempre all’entrata. “Il cliente non deve assolutamente toccare nulla– ha detto la titolare all’agenzia Dire- lo facciamo accomodare nella stanza, si spoglia, riceve il trattamento, poi quando esce puo’ togliere i presidi. La prenotazione e’ imprescindibile, non si puo’ improvvisare perche dobbiamo avere il tempo necessario per sanificare la stanza e il pavimento”. Con la ripartenza dell’attivita’, il numero delle prenotazioni e’ stato prevedibilmente alto: “Inizialmente c’e’ stato un ingente flusso di chiamate- ha aggiunto la signora Carla- anche perche’ noi ci occupiamo di ceretta e pedicure. Quest’ultimo e’ un trattamento di benessere e quindi piu’ che un vezzo, riguarda la salute delle persone”. Tornare alla normalita’ non sara’ comunque facile: “Molte persone ad oggi non sono in grado di potersi permettere questo tipo di servizi. Noi siamo ponti, bisogna vedere se lo saranno anche gli utenti”.
Dello stesso parere anche Claudio, proprietario del salone omonimo su via della Farnesina: “La riapertura ci da’ un po’ di respiro ma le spese sono alte. Gli accessori da utilizzare per legge sono molto dispendiosi perche’ monouso. Sul distanziamento invece, per come eravamo partiti a 2 metri, si e’ ridotto a un metro, e questo ci ha dato l’opportunita’ di mettere nel negozio qualche cliente in piu’. Le normative sono cambiate nei giorni e noi ci siamo adeguati”. Inoltre, “i tempi di prenotazione sono abbastanza lunghi: dobbiamo regolarci con le lavorazioni per ogni cliente che, visti i due mesi di chiusura, richiedono tempi piu’ lunghi: la maggior parte non si limita a una piega ma ha bisogno di colore, meches. E in piu’ sono contingentati. Piu’ di un ‘tot’ non possono entrare per la capienza del negozio e di conseguenza dobbiamo organizzarci“.
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